23042024Headline:

Programmazione del cinema? La decidi tu

Grazie alla piattaforma Movie-day, a Tarquinia cento persone si sono viste Unlearning

Una delle quattro sale del cinema Etrusco

Una delle quattro sale del cinema Etrusco

E a Viterbo manca il cinema. E per vedersi una cosa tocca di andare a Vitorchiano. E non è normale che un capoluogo non ha manco una sala. E bla bla bla, bla bla bla, e bla bla bla. Tante chiacchiere e pochi fatti. Ma, soprattutto, zero proposte.
Così ci pensa Tarquinia a dare il buon esempio. Per la trecentesima volta negli ultimi venti giorni, è ancora una cittadina a proporre al suo capoluogo una pratica all’avanguardia.
Ma partiamo dall’inizio. Su internet esiste una piattaforma. Che si chiama “movieday”. Trattasi di un sito-contenitore semplice semplice. Chiunque, dopo esservi entrato, può scegliere una pellicola da un elenco lungo così. Ci stanno film vecchi, nuovi ma non troppo, e anche cosette sfiziose indipendenti. Quando ci si imbatte in un titolo affascinante si spunta e si prosegue alla ricerca dalla località più vicina. Nel senso: “Voglio proiettare Tre uomini e una gamba, e mi piacerebbe farlo ad Acquapendente”. Chiaro, il cinema di Acquapendente deve far parte del circuito. Altrimenti si tratta di occupazione abusiva.
Si sceglie poi la data, e l’idea viene lanciata. Attraverso il passaparola, i contatti telefonici, i social, si tenta di raggiungere un quorum. Se almeno un “tot” di persone parteciperanno, la proiezione avverrà. Altrimenti è come se non fosse successo nulla. Ci si rivede alla prossima.
Fico, viene da esclamare. Ma poi, scendendo nel pratico, ce la si fa? Sì, e Tarquinia ne è l’esempio pratico. Venerdì scorso, al cinema Etrusco, più di cento persone si sono iscritte (ed era la prima volta che si tentava l’esperimento). Hanno pagato appena 5 euro (perché i biglietti sono ridotti) e si son gustate Unlearning. Pellicola ultra-indipendente (praticamente casereccia), stupenda (da rivedere altrove), che per tipologia e per logiche illogiche di mercato mai sarebbe finita in una programmazione “tradizionale”.
Lo spettacolo è stato presentato dal titolare del cinema (voto 10, per coraggio, professionalità e senso civico). Che ha addirittura messo a disposizione il suo tempo e le sue stanze (comodissime e calde) per un eventuale dibattito notturno alla Marzullo. Nonché per una chiacchierata via Skype col regista. “Normalmente le prevendite chiudono 10 giorni prima dell’evento – ha chiarito ai divertiti presenti – sappiamo bene però che ognuno ha le sue esigenze, così ho rischiato fino all’ultimo. Pure se ci fossero stati quattro gatti, avrei comunque acceso il proiettore. Sono felice, buona visione”.

Il bancone del multisala tirrenico

Il bancone del multisala tirrenico

Ora, al di là del fatto che partecipando ai Movieday si supporta in prima persona un progetto “dal produttore al consumatore” che dà l’occasione di crescere ad un cinema altrimenti invisibile; la riflessione è pure un’altra: basta poco per rendere migliore il posto dove si vive. Basta di sapersi organizzare. Ed una città come Tarquinia, che propone tali serate e che a cinquanta metri dal multisala vanta una libreria-caffè stracolma in orario aperitivo e con un gruppo di lettura fisso e nutrito, può serenamente definirsi un bel posto nel quale trascorrere la propria esistenza. E magari anche un buon esempio per eventuali avventori futuri.

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