25042024Headline:

“Ve la racconto io la storia delle Rsa”

L'ex sindaco Marini ritorna sulle case di riposo: "Comune piegato dalla Regione"

Una manifestazione dei famigliari degli ospiti delle Rsa

Una manifestazione dei famigliari degli ospiti delle Rsa

Ieri, coraggiosamente, il signor Mauro Perelli ha raccontato la sua storia. Qui, su queste colonne, ha descritto l’epopea che vive ogni santo giorno, insieme ad un altro centinaio di persone. La madre è ricoverata in Rsa. Ed i soldi per renderle dignitosa una vita difficile non ci sono. O meglio, non ci sono più. Colpa dei tagli trasversali e della politica sforbiciante.
Sull’argomento torna oggi Giulio Marini. Ex sindaco, ben informato sui fatti. “Prima di spiegare come stanno veramente le cose – tuona – vorrei solo rimarcare una mancanza assoluta di sensibilità da parte dell’amministrazione. Ogni settore merita un tipo di attenzione, quando si governa. I servizi sociali, però, dovrebbero stare al primo posto. Punto”.
E torniamo indietro di qualche mese. “Tutto parte dalla Regione – ancora lui – luglio 2014, legge sul Welfare. Qualche mese dopo, e siamo a dicembre, alla Pisana hanno tagliato 50 milioni di euro. Una cifra esorbitante. Viterbo consuma in un anno circa 1.3 milioni di euro. Una falciata così netta ci ha messi in ginocchio”.
E qui viene da dire: se Zingaretti ha deciso, cosa poteva fare Michelini? “Serviva più attenzione – sempre Marini – a volte per difendere la cittadinanza si deve andare anche contro i poteri forti. Dovevano fare ricorso al Tar, dare un segnale decido. Invece sono rimasti immobili”.
Ma non solo. “Il 29 aprile – prosegue – hanno di fatto approvato una delibera che difendeva il bilancio da angherie di eventuali richiedenti. Di chi si sta parlando? Di pazienti bisognosi. Gente caduta in disgrazia. Cristiani che se non rientrano nel famoso Isee, son costretti a vendersi la casa di proprietà. Quella magari costruita con le fatiche di una vita”.
C’è poi un altro aspetto da valutare, e cioè la valanga che tutto questo si porta dietro. “Se un anziano non può pagare – spiega – si rivolge alla famiglia. Se la stessa non può, la clinica non incassa. Se così finisce, molte strutture chiuderanno. Pure dal punto di vista occupazionale son dolori”.

Giulio Marini se la prende col Comune

Giulio Marini se la prende col Comune

E siamo a fine anno. All’annuncio comunale: “Abbiamo trovato i soldi”. Replica secca: “Ma quali soldi – aggiunge – è l’ennesima bugia. La determina parla chiaro. Sono la metà di quanti erano prima, circa 197mila euro. Facendo due conti, siamo sui 170 euro al mese a paziente. Una miseria, se si pensa che le Rsa costano anche 1800. E poi, con questa formula, prima vanno anticipati, poi il Comune valuta le fatture e rimborsa un contentino inutile. Il tempo passa, e i debiti si accumulano”.
E quindi, come se ne esce? “Bella domanda – chiude Marini – una cosa è sicura, Roma ci ha schiacciati per l’ennesima volta. Farsi colpire così dalla Regione è stato un gravissimo errore. Sono indifendibili”.

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