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Dal calcio in culo al bacio in bocca

L'antologia che prende il nome dal marchio di Caffeina 2016

L’antologia che prende il nome dal marchio di Caffeina 2016

Chi si era assuefatto all’idea del calcio in culo, dovrà ricredersi: quest’anno si cambia totalmente registro e si passa al bacio in bocca. Che non è quello Perugina con pensierino allegato, ma proprio quella roba lì, alla francese per intendersi. Con tanto di hashtag per gli amanti dei tweet. Eccolo, il marchio distintivo dell’edizione 2016 di Caffeina (in programma dal 24 giugno al 3 luglio): i consueti 10 intensissimi giorni del festival culturale viterbese, le cui dimensioni si sviluppano ormai a livello assai più ampio del ristretto ambito della Tuscia. A proposito, già nei prossimi giorni partirà la campagna di comunicazione nazionale perché, come era stato già annunciato in sede di bilancio della scorsa edizione, la kermesse deve crescere e svilupparsi su canali assai più ampi del territorio dove poi materialmente si svolge.

Perché, allora, si passa dalla violenza del calcio nel sedere alla dolcezza dell’effusione d’amore più tenera che possa immaginarsi? “Innanzitutto – spiega Filippo Rossi – quella dell’anno scorso era soltanto una gioiosa provocazione, come testimonia anche la giostra che fu posizionata in piazza Fontana Grande. Lo slogan di quest’anno nasce dalla voglia di fare un inno alla passione. Un festival culturale come Caffeina non sta in piedi e non arriva alla decima edizione se non c’è passione in tutti coloro che ci lavorano. Semplicemente questo”. E non c’entra la storia dei diritti civili (“Ci avevamo pensato da diverso tempo”, chiariscono in coro), anche se la faccenda capita proprio al momento opportuno. Sull’idea del bacio in bocca, se ne innesta un’altra, che prende lo stesso nome e che si concretizza in un’antologia di 16 racconti scritti da altrettanti autori che hanno in comune il fatto di essere stati tutti ospiti negli anni scorsi nelle varie edizioni della kermesse. “Quando il direttore artistico Giorgio Nisini – spiega il neo presidente della Fondazione Andrea Baffo – la propose, avevo molti dubbi e non pensavo proprio che ce l’avremmo fatta e invece eccoci qui a presentarla”. In sintesi, Nisini ha chiesto a questi 16 scrittori italiani, tra i più prestigiosi, di scrivere un racconto con un unico vincolo: doveva essere qualcosa sul tema della passione, che avesse come sfondo un grande festival culturale.

Ne è venuta fuori una raccolta che la storica casa editrice Longanesi ha deciso di pubblicare in un libro che si chiama appunto “Un bacio in bocca” ((221 pagine, 13,90 euro) che già da qualche giorno è in vendita e che sulla sovracopertina celebra espressamente “i dieci anni del Festival caffeina”. Una riuscita operazione di marketing editoriale e commerciale? Non esattamente: “Una celebrazione – sempre Filippo Rossi – della crescita. Anzi colgo l’occasione per ringraziare in particolare Giuseppe Culicchia che, 10 anni fa, nel cortile di Piazza San Carluccio venne a Caffeina che in quel momento nasceva, fidandosi solo dell’amicizia con me. Parlò in mezzo ai motorini che gli sfrecciavano attorno…”. Da allora di passi avanti ne sono stati fatti parecchi e proprio il libro ne è una testimonianza palpabile.

La presentazione de "Il bacio in bocca"

La presentazione de “Il bacio in bocca”

Ma Caffeina non si ferma qui, naturalmente. La prossima edizione (preceduta dall’ormai consueta anteprima di Pienza: quarta edizione dal 3 al 5 giugno)  si caratterizzerà anche per due concorsi: uno di fotografia e l’altro di arte contemporanea. Se ne saprà di più prossimamente: intanto la giuria del primo sarà presieduta dal professor Giovanni Fiorentino (docente all’Università della Tuscia), che presiede anche la Società italiana per lo studio della fotografia; mentre del secondo se ne sta occupando in particolare Massimiliano Capo, direttore artistico di Medioera.

Il contributo all’antologia arriva da Fulvio Abbate, Giuseppe Aloe, Annarita Briganti, Errico Buonanno, Giuseppe Conte, Giuseppe Culicchia, Valentina D’Urbano, Chiara Gamberale, Franco Limardi, Lorenzo Marone, Giorgio Nisini, Aldo Nove, Marco Peano, Sergio Claudio Perroni, Romana Petri (nel suo racconto c’è Santa Rosa), Simona Sparaco: citati in rigoroso ordine alfabetico, ma nel libro l’ordine è stabilito in base all’anno in cui sono stati presenti a Caffeina. Che, ultima notizia, sta per cambiare sede: si trasferirà a breve a palazzo Ascenzi, in piazza del Gesù.

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