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La Viterbese e il mal di trasferta

Perché questa squadra non decolla? Ecco spiegata la sfuriata di Camilli

Piero Camilli, patron gialloblù

Piero Camilli, patron gialloblù

Quanto costa la Viterbese rispetto a tutte le altre avversarie del girone? Il doppio? Probabilmente anche il triplo. E il problema della furia del patron dopo il pareggio poco convincente di Castiadas secondo me sta proprio qui: per la proprietà che ha investito tanto è difficile accettare che la Viterbese, che per valore di uomini è superiore a tutte le altre squadre del girone, in un mese e mezzo abbia perso tre volte la testa della classifica negli scontri in Sardegna. E che ancora non abbia preso il largo ma, anzi, stia lottando per il primato, con qualche passo falso ogni tanto. Da qui la rabbia del Comandante, espressa con un ultimatum a mister Nofri e con una bella lavata di capo ai giocatori. Che Piero Camilli chieda, col suo modo perentorio e autorevole, ai suoi di essere all’altezza della Viterbese, della società e delle sue ambizioni, è sacrosanto. Lo fece anche due anni fa, quando la Viterbese era in Eccellenza e la squadra a marzo era dietro al Rieti e sembrava non aver ancora ingranato: il suo j’accuse pubblico segnò il momento della svolta. Da quel momento in poi fu solo un crescendo, fino al traguardo finale. C’è da sperare che la storia si ripeta: i presupposti ci sono tutti.

Il calcio, lo sappiamo, non è scienza esatta. E in questi momenti di imbarazzo – perché non si può certo parlare della Viterbese come di una squadra in difficoltà – bisogna innanzitutto mantenere la calma. Nulla è compromesso, il campionato è aperto, manca ancora molto al termine della stagione e la Viterbese ha tutti i mezzi per centrare l’obiettivo. Anche gli scontri diretti con Grosseto e Rieti in casa saranno opportunità che i gialloblù dovranno sfruttare a proprio favore. Perciò non c’è da far drammi o ricorrere a decisioni drastiche. Federico Nofri è un tecnico bravo e preparato, un gran lavoratore, e la squadra lo segue. Ha fatto 38 punti in 17 partite. In casa la Viterbese da quando c’è lui offre anche tratti di calcio champagne, quando ci si mette. Il punto debole della sua gestione, ma in generale proprio della Viterbese indipendentemente dalla guida tecnica, è il ruolino di marcia in trasferta. È fuori casa, infatti, che bisogna invertire il ruolino di marcia, spostando l’inerzia a favore dei gialloblù. Troppi pareggi alla fine rischiano di portare a un bottino eccessivamente magro: trovare la cura al mal di trasferta sarà la chiave di volta della stagione gialloblù.

 

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