Il dibattito pubblico organizzato lo scorso sabato a Tarquinia è stato fortemente voluto dal M5S per aprire un confronto con tutta la cittadinanza riguardo il progetto della trasversale. E’ stato quindi prezioso il contributo offerto dai numerosi presenti, comitati, agricoltori e cittadini. L’obiettivo era spiegare il modus operandi del M5S rispetto a decisioni su opere pubbliche così impattanti sul territorio che non dovrebbero mai essere calate dall’alto ma solo dopo un confronto con le comunità locali. “Riteniamo fondamentale – spiegano i pentastellati – un vero processo partecipativo con la cittadinanza, completamente ignorata sul progetto della trasversale visto che le istituzioni, in primis il comune di Tarquinia, non la hanno nè informata nè consultata. Un modo di operare lontano dai principi di partecipazione cardine della Convenzione di Aarhus che il M5S condivide pienamente tanto da essere parte di una specifica proposta di legge in parlamento”.
“La posizione del M5S – aggiungono il consigliere regionale Silvia Blasi e i deputati Massimiliano Bernini e Marta Grande – rispetto alla trasversale è coerente con i punti fermi del nostro programma: infrastrutture come questa rappresentano ferite insanabili per il territorio oltre ad essere ed antieconomiche ed anacronistiche da un punto di vista della sostenibilità e per questo sosteniamo con forza il potenziamento delle linee ferroviarie come la Orte-Civitavecchia. Rispetto al progetto preliminare di Anas che passa sulla Valle del Mignone, attualmente oggetto di procedura Via sicuramente è quello che consuma maggiore quantità di suolo e per questo va rigettato. La direzione Urbanistica della Regione Lazio ha già espresso un parere sul tracciato verde, giudicandolo positivamente, ha rigettato quello viola per l’impatto sui beni archeologici e ha indicato in quello blu la soluzione più percorribile, dato che si snoda su un territorio meno sottoposto a vincoli. Siamo all’opposizione in regione e in parlamento, e i fondi per le infrastrutture vengono decisi dalla Regioni e dal Governo ma faremo tutto quanto in nostro potere per continuare ad informare i cittadini, portare la loro voce nelle istituzioni e promuovere strumenti di partecipazione nelle sedi”.
“Se la delibera di consiglio del comune di Tarquinia – aggiunge il Comitato – fosse stata approvata e successivamente inviata, la Regione avrebbe dovuto formalizzare la propria posizione ufficiale rispetto alla localizzazione dell’opera, e non ci staremmo ancora chiedendo se quanto riportato dai mezzi stampa corrisponda ad atti ufficiali, e se quindi ANAS non abbia già incassato il parere favorevole al tracciato verde. Continuare a sostenere il tracciato viola che al momento non è stato neppure posto sul tavolo della Valutazione di impatto ambientale, contrariamente al tracciato verde su cui invece si è chiamati ad esprimere in questa fase le eventuali motivate contrarietà, rende chiaro quali sono le vere intenzioni del primo cittadino e non solo: far trascorrere il tempo che resta alla approvazione del tracciato verde simulando una contrarietà su cui però si guarda bene dall’esprimere come le procedure di legge vorrebbero e contestualmente alzare i toni nel sostenere un tracciato, il viola, che al momento la procedura di legge non pone neppure in valutazione. Un esempio eclatante di inconcludenza del comune di Tarquinia è stata in primis la lettera che il sindaco di Tarquinia ha sventolato a settembre invece delle osservazioni alla Via che invece era ed è tutt’oggi l’unico iter da seguire con attenzione. Il sindaco ha firmato una lettera a settembre 2015 e l’ha indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e a tanti altri uffici, tranne a quell’unico Ministero a cui invece andava indirizzata ai fini delle osservazioni al tracciato verve, ovvero al Ministero dell’ambiente. Ancora oggi nella pagina web delle procedura Via del Ministero dell’ambiente non esiste alcun documento pubblicato ai fini delle osservazioni a firma del sindaco del comune di Tarquinia. Ma i cittadini hanno già conosciuto questa ambigua condotta di Mazzola poiché si sta ripetendo esattamente ciò che è successo per il tracciato della autostrada Tirrenica che oggi, unanimemente viene riconosciuta come un’opera che più che valorizzare la città di Tarquinia ed suoi dintorni la sta penalizzando ed impoverendo rendendo sempre più difficile sia l’accesso in città che il traffico di prossimità”.