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Alla scoperta di quel genio di Le Corbusier

Visioni di sabato: primo apprezzato appuntamento in Biblioteca con Marida Talamona

Gran pubblico per la conferenza su Le Corbusier di Marida Talamona

Gran pubblico per la conferenza su Le Corbusier di Marida Talamona

Grande successo per l’iniziativa Visioni di Sabato al suo primo appuntamento. La Biblioteca Consorziale di Viterbo si popola di un folto gruppo di interessati all’architettura e alle tematiche legate alle nuove concezioni della città, rimanendo letteralmente incollati allo schermo della Sala Conferenze Vincenzo Cardarelli. Ad essere proiettate, le immagini inedite custodite negli archivi della Fondation Le Corbusier di Parigi. Grazie a una narrazione avvincente e competente al tempo stesso, l’architetto Marida Talamona illustra con dovizia di particolari i primi viaggi in Italia di Le Corbusier, all’epoca ancora Charles-Edouard Jeanneret. quando era studente in una scuola di arti applicate all’avanguardia e non sapeva ancora se fare il pittore o meno. Durante la sua permanenza in Italia, il giovane artista prende ispirazione dalla composizione dei volumi e degli spazi di molti monumenti italiani, in primis la città di Pisa, Firenze e poi il Palazzo Ducale di Venezia.

Seguendo il percorso che molti giovani intellettuali e architetti dell’epoca svolgevano con il Grand Tour, Le Corbusier scopre le meraviglie italiane disegnando una quantità enorme di appunti visivi, sviluppando riflessioni e temi che lo avrebbero accompagnato durante tutta la sua vita, quali l’attenzione per il paesaggio e per il rapporto tra collettività e individuo. Anche non realizzando alcun edificio sul suolo italico, Le Corbusier ha modo, perlustrando architetture rurali contadine come anche antiche limonaie, di apprezzare e riproporre soluzioni e composizioni architettoniche viste e studiate attentamente nelle sue creazioni più famose, come la Maison de Savoye, la sua villa e residenza privata.

Le Corbusier, icona dell'architettura del Novecento

Le Corbusier, icona dell’architettura del Novecento

Altri luoghi di forte ispirazione per il giovane Le Corbusier sono senz’altro i Balcani e la Grecia (in particolare le colonne del Partenone, che egli vedeva colorate di rosso) durante il suo viaggio ad est, ma anche Pavia e la Certosa del Galluzzo, in val d’Ema, nei pressi di Firenze, dalla quale apprese soluzioni ed elementi che lo aiutano a progettare le sue famose abitazioni collettive negli anni 30 e nella fine degli anni 40, per non parlare del Monastero di La Tourette, di Lione.

Un viaggio affascinante nel mondo e nei disegni di Le Corbusier in compagnia di una studiosa di prim’ordine come Marida Talamona, architetto, docente universitario e membro del Consiglio di amministrazione della Fondation Le Corbusier che incanta il pubblico intervenuto numeroso con un lungo excursus nella vita artistica e professionale di un’icona del Novecento come Le Corbusier. Il commissario straordinario Paolo Pelliccia e Mariateresa Aprile, curatrice della rassegna Visioni di sabato, sono particolarmente felici del risultato ottenuto e già stanno lavorando per i prossimi appuntamenti. Tutte le informazioni sul sito della Biblioteca www.bibliotecaviterbo.it

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