Dopo tanti anni, finalmente accogliamo l’8 marzo con una notizia positiva: l’apertura degli sportelli Asl “Non aver paura” per le donne vittime di violenza. Al momento l’azienda sanitaria con l’ausilio della Regione Lazio ne attiverà tre: uno, che verrà inaugurato oggi, all’interno di Belcolle, altri due nelle case della salute che a breve sorgeranno prima a Soriano nel Cimino, poi a Bagnoregio.
La decisione della Asl di investire in questi servizi rappresenta una prima, tanto attesa inversione di tendenza nei confronti della violenza di genere, rispetto alla quale troppo spesso le istituzioni stentano ad andare al di là delle parole. E il fenomeno, purtroppo, è in continua crescita. Il Dipartimento delle Pari Opportunità ha diffuso lo scorso anno dati allarmanti: una donna su tre tra i 16 e i 70 anni ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, e in oltre il 62% dei casi sono proprio i partner, gli ex mariti, i parenti e gli amici di famiglia i diretti responsabili delle violenze. La Tuscia non fa eccezione: i casi di cronaca riportano spesso violenze sulle donne, fisiche e non solo. Per questo, come sindacato non possiamo che rivolgere un plauso all’azienda sanitaria locale, auspicando che il suo sia un esempio anche per le altre istituzioni locali, i Comuni in particolare, con i quali le case della salute dovranno agire in stretta collaborazione a tutela della salute psico-fisica del cittadino. La presenza di sportelli al cui interno le vittime di violenza potranno trovare personale qualificato per difenderle e aiutarle, assume ulteriore valenza per la dislocazione sul territorio: siamo di fronte a strutture di prossimità che aiuteranno le donne a denunciare i loro aguzzini.
Quest’anno si celebrano anche i 70 anni del voto alle italiane. Il 10 marzo 1946 infatti – due giorni dopo l’8 marzo, quando si tornò a festeggiare in modo diffuso in tutta Italia questa giornata dopo la pausa imposta dal fascismo – le donne nel nostro Paese votarono per la prima nella storia. Lo fecero in occasione delle elezioni amministrative. Una data, quindi, che quest’anno assume un significato ancora più pregnante. Da allora molta strada è stata fatta nel campo dei diritti e dell’emancipazione, ma molta resta ancora da compiere. Penso al lavoro, dove le donne in questi anni sono state le prime vittime della crisi. Con loro, però, si è perso un valore aggiunto indispensabile per la società: le donne sono un moltiplicatore, perché per ogni 100 di loro che lavorano altre 15 hanno l’opportunità di trovare un impiego. Anche su questo bisogna ragionare e tornare a investire.
Miranda Perinelli
Segretaria Spi Cgil