25042024Headline:

Coldiretti, 70 anni di orgoglio e fiducia

La festa della Federazione viterbese alla presenza dei massimi dirigenti nazionali

Le autorità presenti alla festa della Coldiretti

Le autorità presenti alla festa della Coldiretti

La domanda è semplice e viene rivolta continuamente ai cittadini: “Di quale ente o istituzione o persona vi fidate maggiormente in Italia”. L’ultimo sondaggio ha dato il seguente esito: al primo posto nettamente Papa Francesco (88%), seguito dalle forze dell’ordine (76%) e dal presidente della Repubblica (60%). Sapete chi c’è al quarto posto? La Coldiretti col 57% di preferenze. Tanto per comprendere come stanno le cose, i partiti occupano il dodicesimo posto (9%), appena preceduti dai sindacati (24%), mentre i giornalisti sono al nono posto col 34%. Un’organizzazione di categoria (per carità, grande: 1,6 milioni di associati, in Europa nessuno fa meglio) che difende gli interessi (legittimi) di imprenditori e lavoratori del settore agricolo gode della fiducia di più della metà degli italiani. Perché? “Perché noi siamo seri e soprattutto diversi”, sillaba il presidente nazionale Roberto Moncalvo. “Perché siete riusciti a passare dal mugugno alla protesta, alla proposta”: parole e musica di Matteo Renzi all’Expo di Milano, lo scorso 15 settembre quando annunciò anche la cancellazione dell’Imu agricola. “Finalmente sono state riconosciute le nostre ragioni – ancora Moncalvo -. Va esentato dal pagamento chi vive di agricoltura, non i grandi possidenti che infatti continuano a pagarla”.

Anche il senatore Sposetti alla manifestazione

Anche il senatore Sposetti alla manifestazione

Nell’auditorium dell’Unitus stipato all’inverosimile (solo posti in piedi e molti non riescono neppure ad entrare), la Coldiretti di Viterbo festeggia i suoi primi 70 anni. Nella Tuscia nacque nel 1946, due anni dopo la nascita del movimento a livello nazionale: lo statuto era stato scritto Paolo Bonomi durante la clandestinità, mentre da partigiano combatteva il fascismo. Si ispirava alla dottrina sociale della Chiesa mentre, dal punto di vista politico, la Coldiretti è stata per decenni una costola della Democrazia cristiana: Bonomi (presidente di Coldiretti fino al 1980) fu a lungo anche deputato Dc. Nelle liste delle comunali, alcuni posti erano sempre riservati ad esponenti dei coltivatori diretti (allora si chiamavano così). Leonardo Michelini, l’attuale sindaco, nella prima esperienza a Palazzo dei Priori  fu eletto consigliere comunale nelle liste della Dc proprio come rappresentante Coldiretti. “Bonomi e l’allora ministro dell’Agricoltura Fanfani – sottolinea il segretario generale Vincenzo Gesmundo – furono della più grande rivoluzione italiana. Ai latifondisti, ai conti, ai marchesi furono espropriati espropriare 8 milioni di ettari di terra che poi fu distribuita ai contadini e agli allevatori. Se oggi siamo qui il merito è loro”.

Gran pienone nell'auditorium dell'Unitus

Gran pienone nell’auditorium dell’Unitus

Non è casuale la scelta della location: l’Università della Tuscia è un partner decisivo nello sviluppo del settore agricolo e zootecnico. “Il nostro ateneo – rivendica con orgoglio il rettore Alessandro Ruggieri – non ha nulla da invidiare a nessuno. Siamo e saremo al vostro fianco perché noi ci mettiamo la ricerca e la didattica, i consigli per le start up e gli spin off, ma resta fondamentale il rapporto con il territorio e quindi con voi che ogni giorno affrontate i problemi concreti”. “Ma di noi non si fidano solo i cittadini – aggiunge commosso il presidente della Federazione di Viterbo Mauro Pacifici, che guida quattromila associati (nel Lazio ha meglio solo Latina) -. C’è un generale senso di stima e di fiducia nei nostri confronti: noi non delocalizzeremo mai, il nostro lavoro è qui e non abbiamo alcuna intenzione di andarcene”.  “Abbiamo settant’anni – interviene il segretario viterbese Alberto Frau – ma la voglia di continuare a lottare al fianco degli agricoltori è rimasta identica”.In prima fila, tra le autorità, anche due storici esponenti della Coldiretti della Tuscia: il presidente Franco Bruni e il direttore Ionio Masini, salutati da un lungo e caloroso applauso della platea.

Il tavolo dei relatori

Il tavolo dei relatori

“Noi non ci battiamo soltanto per riconoscere un giusto reddito ai nostri agricoltori – conclude il presidente nazionale Moncalvo – Noi lavoriamo ogni giorno per prodotti sani per noi e i nostri figli, sia oggi che domani. Oggi quando parliamo di agricoltura, parliamo di cibo, cioè di vita. Non siamo più soltanto produttori, ma anche trasformatori e distributori. E siamo pure fattorie didattiche, agricoltura sociale, agriturismi. Siamo i mercati di Campagna Amica, 1500 in tutta Italia, con un fatturato di un miliardo e 300 milioni di euro.  La nostra parola d’ordine è distintività, perché ci sentiamo e siamo veramente diversi, anche se sappiamo perfettamente che questa nostra coerenza costa. Noi siamo da 70 anni la Coldiretti sempre con la stessa bandiera e sempre dello stesso colore’’.

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