29032024Headline:

Tutti attenti, per favore: suona la Terra

Domani a Pozzuoli un gruppo tutto viterbese protagonista di un originale progetto

Il logo del progetto creato da un team tutto viterbese

Il logo del progetto creato da un team tutto viterbese

Nel cratere del Vulcano La Solfatara di Pozzuoli l’anteprima mondiale di “Canto Flegreo”, concerto diretto da due viterbesi, con una super guest star al canto: la Terra. L’innovativo progetto E-Mago, che unisce la musica alla scienza, è il frutto degli sforzi e della passione di un gruppo interamente viterbese.

Cosa fanno un musicista e uno scienziato quando si incontrano? Parlano delle proprie passioni ovviamente e se, discutendo, poi scoprono che ognuno può arricchirsi col mestiere dell’altro, allora nasce un progetto straordinario. È infatti ciò che è successo una sera, come tante, al “The Art Republic Foundation Studio” di Viterbo. Il batterista e compositore Michele Villetti, promessa della world music internazionale, e il geologo-geofisico Antonio Menghini si ritrovano a parlare di note musicali: di quelle bellissime che unite formano accordi, diversi nel suono a seconda dello strumento utilizzato, e di altre inaspettate e preziose: quelle “suonate” dalla Terra. Da queste ‘’chiacchiere’’ nasce quindi l’idea di creare un unico gruppo musicale che permetta alle note di natali diversi di incontrarsi. Perché sì, la Terra è una musicista o una cantante, se si vuole, produce suoni meravigliosi che solo chi li studia può percepire. Uno di questi studiosi è proprio Menghini che da anni analizza la trasformazione dei dati ElettroMagnetici (EM) provenienti dalla superficie terrestre in impulsi sonori. Dunque, un connubio perfetto con Villetti, il cui primo lavoro ‘’Masileyo. Soundtracks for a Real Life’’ è ispirato ai suoni dei boschi e della natura, che non può non generare un figlio migliore di un concerto musicale e insieme scientifico. È ‘’Soundscape’’, la ‘’fuga di suoni’’ che si rincorrono per poi abbracciarsi in un’unica armonia.

Il Vulcano La Solfatara a Pozzuoli

Il Vulcano La Solfatara a Pozzuoli

Dall’idea di Villetti e Menghini si è formato un gruppo di dieci membri, tutti viterbesi e tutti professionisti nel proprio campo, che lavorano insieme al batterista e al geofisico alla realizzazione del progetto: il musicista Edoardo De Santis, la filmmaker Giulia Selvaggini, il tecnico fonico Riccardo Scorsino, il redattore culturale Leonardo Vietri, il network and system engineer Michele Empler, lo studio S.Te.G.A con Stefano Floris, Matteo Pelorosso e Antonio Menghini, e Stefano Pontini (che trasforma la “voce” terrestre in suono) e ancora Francesco Mascio alla chitarra, Luigi Tresca al sax, Stefano Battaglia al contrabbasso.

Domani a Pozzuoli la straordinaria perfomance: tutti i musicisti scelti da Villetti (tra i quali sarà straordinariamente presente il trombettista Fabio Boltro, in arrivo direttamente da Parigi), eseguiranno i brani musicali in estemporanea. Questo significa che con la Terra non si possono fare prove generali, con la Terra bisogna solo improvvisare perché non si può avere un’anticipazione dei suoni che sceglierà di regalare in quel giorno e in quei momenti. Lo spettacolo viene infatti preparato al momento: “Realizzeremo in diretta un sondaggio dei dati EM che ci fornirà, dopo opportuni procedimenti di sonificazione, le note musicali che descrivono la genealogia del luogo – spiega Pontini – e su quel tappeto sonoro si svilupperà il concerto vero e proprio con l’aggiunta di musiche contemporanee suonate all’impronta’’.

Il concerto di domani si svolgerà nel cratere del Vulcano La Solfatara di Pozzuoli. “Uun palcoscenico naturale suggestivo e perfino pericoloso – aggiunge Vietri – ma che si presta straordinariamente all’evento programmato. Anche i Pink Floyd lo scelsero per alcune riprese del Live at Pompei”. La selezione finale del sito è stata effettuata però da chi, per primo, ha deciso di credere nel progetto e lo ha finanziato: l’Ordine dei geologi della Campania il cui consigliere Domenico Sessa sottolinea che “è grazie ad eventi come questi se si continua a sperimentare sulle diverse possibilità di comunicare la scienza”. Il concerto è inoltre patrocinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dalla Scuola di Musica Santa Cecilia di Roma, dall’Università Federico II di Napoli, dal Pozzuoli Jazz Festival e dal Jazzandconversation.

Il "suono" delle rocce laviche si fonde con le note tradizionali

Il “suono” delle rocce laviche si fonde con le note tradizionali

Un secondo spettacolo è in programma il 25 giugno a Cumiana (Torino) per il JazzIt Fest. E a Viterbo quando? Purtroppo nel luogo natale degli organizzatori, e nei suggestivi luoghi delle sua provincia (come la faggeta, Civita di Bagnoregio e Ferento) ancora nessun evento in programma. Non è certo colpa del gruppo di organizzatori, anzi loro vorrebbero tanto “suonare” con le note della propria Terra, tuttavia non possono e sempre per il solito motivo: mancanza di fondi e nessuno che finanzia.

Ma uno spettacolo innovativo, senza precedenti creato da giovani menti viterbesi con un progetto ambizioso, con entusiasmo, amore per la Terra e la scienza, con professionalità musicale e voglia di farcela e, perché no, anche con un pizzico di follia (che ci vuole sempre) deve entrare necessariamente a contatto con tutti per arricchirli di buona musica, scienza e natura. Ma vogliamo davvero rinunciare a sentire le note della nostra terra?

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