È vero: essere profeti in casa propria non è cosa fattibile. Lo dicevano già quelli, una vita fa, che erano saggi forte. Perché non dovremmo confermarlo noi, oggi, gente di poca fede e scarsa cultura?
È vero pure, però, che in un contesto sociale-economico come questo, se uno è lungimirante per sopravvivere tenta di preservare ciò che di buono ha in casa. Le verdure dell’orto, l’acqua del pozzo, l’erba del vicino, Italo Leali nella dispensa.
Ora, cosa c’entra Italozzo?, vi chiederete. C’entra eccome (lui c’entra sempre). Perché il suo Tuscia in jazz a Viterbo non è riuscito a mettere radici, nonostante portasse alla città soldi e turismo vero. Al contrario però a La Spezia, e cioè laddove si svolge annualmente il festival di jazz internazionale più vecchio d’Italia, Italo viene portato su palmo di mano.
Nel senso: le cose andavano così così, in quel pinzo di mondo, ed hanno pensato di chiamarlo per risollevare le sorti dell’evento. Risultato? Dal 1 al 7 luglio si terrà la 48esima prestigiosa edizione musicale. Gonfia di ospiti da brividi, di ragazzi che verranno in Italia per studiare da ogni angolo del pianeta, di visitatori e turisti pronti a consumare, acquistare, fotografare e diffondere il verbo. In tutto questo marasma, Leali sarebbe il direttore artistico. Ha la bacchetta in mano, per rimanere sul pezzo.
La manifestazione, rimarcando ancora lo stato di salute, ha allargato gli orizzonti pure a Lerici e Porto Venere. E per la prima volta fonderà il jazz con il teatro, la letteratura, il rock. I reading saranno curati dalla giornalista Benedetta Marietti, per dire. Di fianco si terrà l’esibizione punk-nostalgica di Giovanni Lindo Ferretti.
Altri nomi? In ordine sparso ma non casuale: Iaia Forte, Francesca Marciano, Rosario Giuliani, Javier Girotto, Anna Bonaiuto, Nuance due, Harold Bradley, James Carter, Peppe Servillo, Fabio Zeppetella, Adam Ben Ezra.
Come sempre, quasi tutte le performance saranno gratuite. Come sempre, il successo è assicurato. Il ritorno di immagine (ed economico) di più. E Leali prima e durante e dopo La Spezia seguirà pure il festival delle big band di Castiglione in Teverina e il Tuscia in jazz summer di Bagnoregio. Viterbo invece no. A Viterbo ascoltiamo e promuoviamo altre cose. Forse.