20042024Headline:

La via Francigena è itinerario culturale

Itinerario culturale del Consiglio d'Europa. Tocca 4 stati, da Canterbury a Roma

Il classico cartello della Francigena

Il classico cartello della Francigena

Abbiamo parlato di Francigena, ieri e pure ieri l’altro. In realtà ultimamente lo facciamo spesso. Poiché il contorno sociale e politico spinge forte sul turismo che passa di lì. E a noi di Viterbopost, che siamo anche un po’ romantici, l’idea che si sviluppi in modalità sostenibile e intelligente (ossia, senza fenomeni da baraccone di massa) ci piace assai.
Una volta per tutte però, forse sarebbe il caso di approfondire proprio la Francigena, intesa come via. Senza polemiche e senza voli pindarici. Così, magari sarebbe opportuno solo fare un quadro generale di ciò che rappresenta il cammino. Anche perché questo è ufficialmente l’Anno dei cammini, nonché l’anno del Giubileo. Pratiche laiche e religiose che si fondono e si intrecciano.
Bene. Innanzitutto diamo la notizia: nei giorni scorsi la Francigena è stata riconfermata come “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”. Mille anni di storia, per quasi mille miglia di tracciato. Da Canterbury a Roma, passando per Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia. In molti, arrivati nella Capitale, proseguono. Giù per le coste della Puglia, a Santa Maria di Leuca, guardando verso Gerusalemme, per le connessioni con la Via Egnatia e la Via orientale della Seta. Ma queste sono altre storie.
Interessante è invece soffermarsi sui pellegrini. Che arrivano addirittura dal Nord e dal Sud America, dall’Asia e da tutta Europa. In una miscellanea silenziosa ed ordinata di culture, che può solo che far bene. “Il boom è sotto gli occhi di tutti – spiegano coloro i quali monitorano quotidianamente i flussi – Questa ‘esplosione pacifica’, legata agli itinerari slow, è riconducibile anche ad una nuova tendenza sociale che vede nel camminare uno stile di vita che maggiormente ricerca il benessere psico-fisico, la possibilità di riappropriarsi di uno dei beni più preziosi di cui disponiamo, il tempo”.
Il tempo che si trascorre, passeggiando, nelle grandi città come nei piccoli luoghi. Sempre più attenti ai dettagli, quali segnaletica, accoglienza, ospitalità. Inutile nasconderlo, in fin dei conti, ma proprio la Francigena si sta dimostrando un ottimo volano economico.

Passo della Cisa, Via Francigena a cavallo

Passo della Cisa, Via Francigena a cavallo

In tal senso, a breve i camminatori potranno finalmente acquistare la nuova guida ufficiale, realizzata da Terre di Mezzo. La guida, in fase di ultimazione, sarà anche pubblicata in inglese entro la fine dell’anno. “Un altro riferimento al motivi di rilancio – nello specifico parla Luca Bruschi – è il proliferare della letteratura di viaggio. In cantiere ci sono poi altri progetti importanti come quelli sull’accessibilità, la segnalazione del percorso in bicicletta con la CicloVia e progettualità legate allo sviluppo a cavallo”.
Per non parlare poi della candidatura a patrimonio mondiale dell’Unesco, e il lavoro avviato per l’estensione della certificazione della Via Francigena del Sud itinerario culturale del Consiglio d’Europa.

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