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La pazza gioia di Beatrice e Donatella

Il film di Paolo Virzì, trionfatore ai Nastri d'argento, chiude il Tuscia Film Fest

Il regista Paolo Virzì con le protagoniste del film: Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi

Il regista Paolo Virzì con le protagoniste del film: Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi

Nell’arena di piazza San Lorenzo, a Viterbo alle 21.15, la proiezione de La pazza gioia, ultima opera di Paolo Virzì, chiuderà la tredicesima edizione del Tuscia Film Fest. La prevendita dell’evento è aperta sul sito www.tusciafilmfest.com e presso il Museo Colle del Duomo e Enercafè in via della Palazzina. La biglietteria dell’arena apre alle 19.15 in Piazza della Morte.

La pazza gioia è la storia di Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi) e Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti), due pazienti psichiatriche con vissuti molto diversi, ma entrambe con vicissitudini giudiziarie. La prima è una chiacchierona istrionica, sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della terra, la seconda è una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Classificate come socialmente pericolose, il film racconta la loro imprevedibile amicizia, nata all’interno di una comunità d’accoglienza, che porterà ad una fuga avventurosa e toccante, alla ricerca di un po’ di gioia in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani. Con i premi regista del miglior film a Paolo Virzì, migliore sceneggiatura a Paolo Virzì e Francesca Archibugi e migliore attrice protagonista a Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, La pazza gioia ha trionfato alla 70ª edizione dei Nastri d’argento 2016.

Alle 19.30 in piazza della Morte appuntamento conclusivo del prefestival. L’attore, regista e sceneggiatore Ninni Bruschetta presenterà il suo libro Manuale di sopravvivenza dell’attore non protagonista (2016), in cui con disincantata e tagliente sincerità racconta le sue esperienze teatrali, televisive e cinematografiche mettendo a nudo la realtà del dietro le quinte e svelando i retroscena di quell’ambiente che vorrebbe farsi rappresentazione della vita vera.

Ninni Bruschetta, protagonista del pre-festival

Ninni Bruschetta, protagonista del prefestival

Nel 1983 l’artista messinese Ninni Bruschetta fonda la sua compagnia teatrale, “Nutrimenti Terrestri”, firmando diverse regie. Alcuni anni più tardi si mette in luce anche come sceneggiatore. Dopo un piccolo ruolo in Caldo soffocante (1991), lavora nel film Ladri di futuro (1991) di Enzo De Caro, Il giudice ragazzino (1993), Libera (1993) e I buchi neri(1995). Scelto da Marco Tullio Giordana per un piccolo ruolo ne I cento passi (2000), ha recitato accanto a Jeanne Moreau ne Il manoscritto del principe (2000), poi, dopo un episodio in Distretto di polizia, per Paolo Sorrentino in L’uomo in più (2001) e per il cantautore Franco Battiato in Perduto Amor (2003). Molto attivo nel 2004, è in seguito particolarmente presente nel piccolo schermo, nel 2007 recita in Mio fratello è figlio unico, anche se nel frattempo con tinua a lavorare in teatro. Nel 2008 viene diretto da Claudio Giovannesi ne La casa sulle nuvole, per poi prendere parte a tre stagioni della fiction Boris, nonché all’omonimo film (2011). Nel 2010 ha pubblicato il libro Sul mestiere dell’attore, edito da Bompiani con prefazione di Franco Battiato. Ha lavorato anche a Aldo Moro – Il presidente (2008), Squadra antimafia (2009) e nelle commedie Come non detto (2012) e Buongiorno papà (2013). Ha partecipato al film d’esordio di Pif La mafia uccide solo d’estate (2013) e al film di Sabina Guzzanti La Trattativa (2014). Nel 2016 è in Quo vado? di Gennaro Nunziante con Checco Zalone e in tv nel recente Romanzo siciliano.

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