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Nove motivi per andare all’Eco sound fest

Da venerdì a Caprarola (ex scuderie) una tre giorni di musica da leccarsi i baffi

Crista

Crista

Praticamente tutto ciò che andremo a descrivere qua sotto si può dire che, storicamente, appartiene al dopo Crista.
Già, perché come annunciato in precedenza su codeste colonne, sarà proprio Crista ad aprire le danze dell’Eco sound fest. Lei (cantautrice brava brava), insieme ai Nobraino (freschi di album), più gli Etruschi from Lakota (gran tifo per loro). Per una seratona alternative-folk-famose-na-biretta da gustare all’interno del parco delle ex scuderie di palazzo Farnese a Caprarola (e se siete riusciti a leggerlo tutto d’un fiato meritate di cantare una canzone anche voi).
Quanto appena riportato accadrà con precisione il 29 di luglio 2016. E cioè venerdì, dopodomani. Debutto ufficiale dell’ennesima piacevole edizione di un festival che profuma proprio di verità. E cioè laddove dei ragazzi locali lavorano, si smazzano, per il fine unico et nobile di concedere a band emergenti (o non) di potersi esibire in una cornice che chiamarla dignitosa è poco. È bella. Punto.
Ecco. Ora si può procedere. Perché sabato non sarà da meno in quanto a programmazione. Si attacca coi Briganti, da Sutri. Aperitivo rock blues che lancia, a seguire, i Rideon (che piacciono a Viterbopost, molto). Caprolatti a Caprarola. Concepiti come tribute band Ac/Dc, viaggiano ormai su orme proprie. Dignitosissime orme.

La locandina

La locandina

Chiudono i Toot, da Roma. Per una serata quasi a km zero. I Toot fanno crossover, funky, punk, rock, techno, dnb, ma non spicciano casa. No. Dice che la lasciano sporca.
Domenica. Ultimo dì di festa (con tanto di petto e crine). L’Eco si fonde con “Di voci e di suoni”, altra creatura da 10 in condotta.
Insieme, le due masse musicali, convogliano su Caprarola Il muro del canto. Due parole sul Muro: romani, è uscito da poco il loro Fiore di niente, e tosti. Shakerano con maestria folk americano e blues, sound irish e colonne sonore marcatamente western, melodie familiari e chansonnier francesi, rock nonché punk.
Prima (o dopo, poco importa) di loro, ecco I santi bevitori. Sempre from Rome. Suonano rock-folk cantautorale, anche se definiscono la loro musica “narrativa elettrica”. Amici di Tonino Carotone (da non sottovalutare) e gonfi di premi, riconoscimenti e statuette vari.

I Toot

I Toot

Chiude (sempre prima o dopo) Giancane. “Ciao sono Giancane e non sono un cantautore di merda”, potrebbe essere sufficiente a descriverlo. In realtà però Giancarlo Barbati è molto altro e molto di più.
Appello conclusivo. Andate all’Eco sound fest. Godetevi gli stand. Campeggiate nel prato. Fate l’amore (in certi casi una così tocca dirla per forza). E date una mano ad una delle più belle cose che si fanno in provincia. Basta la presenza. Tutt’al più una birra (meglio tre).

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