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“Prodotti a km. 0 nelle mense scolastiche”

Domani manifestazione Coldiretti a Roma per sollecitare le amministrazioni comunali

David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio

David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio

“Materie prime locali, del territorio regionale, prodotte, lavorate e consegnate il giorno stesso. È questo il cibo giusto che deve essere servito nelle mense scolastiche dei comuni del Lazio, regione dove ancora oggi agli studenti vengono somministrati pasti confezionati con ingredienti che possono arrivare indistintamente da un punto qualunque del Paese, affrontando viaggi di lunga durata che compromettono la freschezza e le proprietà organolettiche e nutrizionali dei prodotti agroalimentari raccolti e trasformati”.

Così una nota della Coldiretti del Lazio che domani alle 10, al mercato di Campagna Amica del Circo Massimo, in via di San Teodoro, presenterà la proposta di modifica dei capitolati d’appalto generalmente adottati dai Comuni e che, spesso, premiano la convenienza delle offerte piuttosto che la qualità degli alimenti impiegati per i pasti. Ad illustrare il progetto saranno Raffaele Maria De Lipsis, presidente di sezione del Consiglio di Stato, il nutrizionista Carlo Iacovissi, Francesco Tamburella responsabile del Centro Studi Codacons e i dirigenti della Coldiretti Lazio Giuseppe Napoletano e Manuela Serva.

La Coldiretti chiede prodotti a chilometro zero per le mense scolastiche laziali

La Coldiretti chiede prodotti a chilometro zero per le mense scolastiche laziali

“È tempo di superare – spiega David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio che introdurrà i lavori della tavola rotonda – la pratica del massimo ribasso negli appalti per le forniture alle mense scolastiche, come già indicato dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Mi piace ricordare ai sindaci di tutti i comuni laziali e a me stesso che garantire ai nostri figli un’alimentazione sana ed equilibrata è una priorità e che il solo modo per farlo è puntare sui prodotti a chilometro zero”.

“Le aziende agricole laziali – conclude Granieri – sono pronte a fare sistema per aderire alle reti d’impresa locali che potranno assicurare la territorialità delle operazioni di filiera, dalla logistica fino ai trasporti, dalla gestione degli approvvigionamenti fino alla preparazione e alla somministrazione dei pasti”.

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