Da oggi partono i saldi in tutta Italia. La prima attenzione per i consumatori è se veramente gli sconti sono reali rispetto ai prezzi esposti prima del 30 giugno. Altra cosa è vedere se gli articoli della merce in vendita non sono fondi di magazzino prodotti alcuni anni fa.
Però avere ancora i saldi a tempo è assurdo nel 2016, in cui vige il mercato libero .
E’ l’esercente che deve, quando vuole, in qualsiasi periodo dell’anno, fare degli sconti (saldi) tenendo conto del costo d’acquisto, del tempo di vendita e della ricapitalizzazione aziendale per i nuovi acquisti. Inoltre le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato possono intensificare la costituzione delle reti di impresa locale (10 milioni di euro di finanziamento della Regione Lazio), i gruppi acquisto tra i loro associati per comprare meglio e mediare con i Comuni il calmieramento dei canoni di affitto dei negozi nei confronti dei proprietari. Tutto questo ridurrebbe per gli operatori i costi e quindi darebbe la possibilità di poter praticare prezzi più bassi per i consumatori. Se poi il governo riduce le tasse ed i comuni i tributi locali, si può veramente ridare fiato a commercianti ed artigiani che stanno chiudendo a migliaia ogni giorno in Italia e di conseguenza ai consumatori.
Queste misure se applicate per gli operatori, praticando veramente dei prezzi a saldo in diversi periodi dell’anno, faranno riprendere i consumi e le famiglie vedranno così aumentare il loro potere di acquisto. In tanti altri paesi d’Europa tutto questo già avviene, è arrivato il momento di farlo anche da noi.
Se non vogliamo far morire ancora di più i negozi e le botteghe artigiane ed impoverire ancora le famiglie italiane, svegliamoci tutti.
Mauro Belli
Presidente provinciale Adoc