19042024Headline:

Al lavoro le Brigate di Solidarietà attiva

Creati ad Amatrice due spacci per aiutare chi non vuole entrare nelle tendopoli

Un furgone con gli aiuti delle Brigate di solidarietà attiva

Un furgone con gli aiuti delle Brigate di solidarietà attiva

Ci sono molto modi di intervenire e portare assistenza durante e dopo una catastrofe. La Brigata di Solidarietà Attiva, autofinanziandosi e raccogliendo beni utili, parte e crea sul posto spacci popolari per le persone colpite dal terremoto. Da Viterbo e provincia si raccolgono generi alimentari (ma anche biancheria intima e prodotti per l’igiene personale, che sembrano scarseggiare) e si costruiscono spacci, uno a sud e uno a nord di Amatrice, per rifornire e insieme tutelare chi rifiuta di entrare all’interno delle tendopoli. Molti sono gli abitanti che non se ne vogliono andare dalle loro case. Molti sono quelli che difendono la propria terra e le proprie tradizioni. La globalizzazione non attecchisce e il nuovo non sempre sembra essere così allettante. C’è chi resta, per dirla alla Saviano, chi mantiene la posizione e salva la storia di cui è figlio e combatte, anche adesso, per ogni centimetro di terreno arato.

Chi ha lottato, e sudato, per costruire il proprio lavoro e la propria casa, dopo anni e anni di sacrifici, non si può certo far spaventare da un terremoto. Le Brigate di Solidarietà attiva stanno vicino a chi resiste. Nate nel 2009 hanno portato aiuto alle popolazioni dell’Aquila dell’Emilia, agli alluvionati della Sardegna e della costa ligure. Decidono loro quando e come intervenire perché si autofinanziano e, soprattutto, sono indipendenti da qualsiasi attrazione politica. “La solidarietà non è una vetrina – si legge sulla pagina Facebook -. Non è una gara, non è una latrina per pulire coscienze con un sms dato agli stessi che ridevano 7 anni fa a l’ Aquila. La solidarietà è cuore, è telefoni che scoppiano come la rabbia nello stomaco, è rispetto del dolore, è consapevolezza di una lunga lotta contro chi stanotte si strusciava le mani, è rimboccarsi le maniche con razionalità per essere realmente utili e efficaci”. Ed ancora: “Ci sono tre tipi di sciacalli. Quelli che girano per le macerie per rubare ai terremotati, quelli che usano le tragedie per prendersela con i migranti e quelli che usano le tragedie per arricchirsi o scalare posizioni sociali. Poi ci siamo noi, gli esseri umani”.

Molti di loro già son sul posto: rimarrà aperto, come unico punto di raccolta, il sito presso la sede USB in via Monte Pertica 14, a Viterbo, con i seguenti orari: 10-13, 17-19.30. Inoltre, martedì presso la Cantina del Gojo (via Cassia interna 112, Vetralla) ci sarà una cena a sostegno delle attività di volontariato nei territori colpiti dal sisma.  L’incasso sarà devoluto per intero al fondo delle Brigate di Solidarietà Attiva. (https://www.facebook.com/events/324412541231610/)

 

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