24042024Headline:

Ordina l’amatriciana e aiuti a ricostruire

A Cambridge il ristoratore viterbese Andrea Scaramuccia ha già incassato 470 sterline

Andrea Scaramuccia nel suo locale di Cambridge

Andrea Scaramuccia nel suo locale di Cambridge

Il buon esempio era arrivato da Oltre Manica (come si diceva una volta) con l’iniziativa spontanea di Andrea Scaramuccia, viterbese trapiantato a Cambridge (Inghilterra) e titolare nella città universitaria inglese del ristorante “La grande abbuffata”. Subito dopo il terremoto che ha sconvolto la zona di Amatrice, era partita l’idea di devolvere a favore di quelle popolazioni tremendamente colpite una sterlina per ogni piatto di amatriciana servito nel locale: l’ultimo aggiornamento è di poco più di 24 ore fa e parla di 470 sterline incamerate. Qui a Viterbo si era subito inserito Paolo Bianchini, titolare del ristorante Al Vecchio Orologio. Ma adesso il progetto assume un respiro internazionale grazie alla proposta lanciata da Carlo Petrini, il fondatore trent’anni fa di Slow Food, e così l’amatriciana diventa portatrice sana di solidarietà concreta.

Il logo dell'iniziativa

Il logo dell’iniziativa

“Con Un futuro per Amatrice (#unfuturoperamatrice) – scrive il mitico Carlin – chiediamo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenerlo per almeno un anno. E ai clienti chiediamo di sceglierlo. Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro: uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice”. Carlo Petrini, presidente di Terra Madre e Slow Food, avvia in questo modo una campagna di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto e pensare già da oggi al loro futuro: “In tutto il mondo, attraverso questo piatto simbolo della storia gastronomica di Amatrice, speriamo di poter diffondere anche i valori di solidarietà e condivisione propri della cultura contadina da cui nasce”. “Aderiamo – aggiunge – alle iniziative spontanee nate in queste ore in Italia e rilanciamo chiamando in causa i ristoratori di tutto il mondo per un anno intero. Speriamo in questo modo che l’attenzione non svanisca e vada oltre l’onda emotiva del momento: superiamo l’emergenza e iniziamo già da oggi la ricostruzione. Chi ha vissuto questo dramma deve poter ritrovare la normalità il prima possibile, i fondi destinati devono essere durevoli e la raccolta costante”.

L’ultimo aggiornamento da Cambridge riguarda un’ulteriore iniziativa di Andrea Scaramuccia che mercoledì prossimo nel suo locale offrirà un giro pizza completamente gratuito ai suoi clienti: le offerte raccolte nelle circostanza andranno ad impiguare il salvadanaio che sta crescendo con i fondi dell’amatriciana.

Carlo petrini, fondatore di Slow Food

Carlo petrini, fondatore di Slow Food

“Noi faremo la nostra parte – aggiunge Claudia Storcè, fiduciaria della Condotta di Viterbo – e ribadiamo l’invito di scegliere i prodotti alimentari e agricoli che arrivano dalle aree colpite per sostenere l’economia locale. L’iniziativa di Carlo Petrini è fondamentale perché consente di ottenere un duraturo flusso di fondi da destinare alla ricostruzione. L’amatriciana è un piatto conosciuto in tutto il mondo e non sarà dunque complicato per i ristoratori di ogni angolo del pianeta proporlo nei loro menu, qualora non lo avessero ancora fatto. Ci sarà la possibilità di raccogliere cifre consistenti che saranno destinate alla rinascita di quelle terre martoriate. A livello locale, poi, stiamo studiando altre iniziative concrete per essere vicini alla gente di Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto e sostenerla in questi difficilissimi momenti e in quelli, non meno complicati, della rinascita”.

La rete internazionale di Slow Food si è già messa all’opera per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere quante più adesioni possibili. L’iban del Comune di Amatrice per il versamento è: IT 28 M 08327 73470 000000006000 – Causale: Un futuro per Amatrice. In particolare, infine,  la Condotta di Slow Food Viterbo e Tuscia invita tutti i ristoratori a partecipare all’iniziativa inviando la propria adesione a unfuturoperamatrice@slowfood.it. Al momento hanno già aderito alcuni ristoranti della provincia di Viterbo presenti nella Guida Osterie d’Italia di Slow Food Editore: Al Vecchio Orologio (Viterbo), I Giardini di Ararat (Bagnaia), Il Casaletto (Grotte Santo Stefano), Il Moderno (San Martino al Cimino), Il Vicoletto 1563 (Vignanello), La Piazzetta del Sole (Farnese), TrediciGradi (Viterbo). Naturalmente tutti potranno partecipare: nei prossimi giorni l’elenco dei ristoratori sarà pubblicato sul portale www.slowfood.it Per ulteriori informazioni: Slow Food Viterbo e Tuscia, tel. 331.9031439 – 335.318537.

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