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Che tempi quando c’era il Kgb…

In un libro la storia dell'imprenditore Eugenio Benedetti che sfidò la cortina di ferro

cera-una-volta-il-kgbOggi alle 18,30, presso la sala della biblioteca del Circolo Cittadino di Viterbo (via dei Pellegrini, 23), Eugenio Benedetti presenta C’era una volta il KGB. L’autore, intervistato da Giorgio Palenga, racconta la storia autobiografica di un imprenditore di larghe vedute, pioniere dell’internazionalizzazione, che quando ancora c’erano la “cortina di ferro” e la “guerra fredda” (con il mondo era diviso in due blocchi contrapposti e quelle due metà che non si parlavano se non per minacciarsi reciprocamente), aveva intuito che bisognava andare oltre quelle divisioni. Un uomo che, sfidando la contrapposizione dei blocchi, si era lanciato in un’impresa impossibile, forse temeraria: aprire le strade dell’Est ai prodotti e alle industrie italiane. Un visionario Eugenio Benedetti? Un sognatore? Tutt’altro. Un uomo saldamente ancorato alla concretezza del lavoro, desideroso di fare e di rischiare, come è nella natura dei veri imprenditori.

Catanese doc Eugenio Benedetti ha viaggiato per sessant’anni “oltre tutte le cortine”: nel 1980 gli fu conferito il Mercurio d’Oro a Mosca per aver costruito già allora cento fabbriche sotto la bandiera dell’URSS. Da Kruscev a Mao Tse Tung, da Nehru a Chou En-lai, ha conosciuto i Potenti dell’Est… quando l’Est era ancora “un altro pianeta”. Intervengono Giacomo Barelli e Claudio Margottini.

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