28032024Headline:

Corto circuito a sali e tabacchi

Cronache settimanali dal mondo esterno rilette dentro una bottega di Lubriano

#9

Domanda: chi sta con chi?

Domanda: chi sta con chi?

Paradossi leghisti. Conviene emigrare dove non ci sono immigrati. Ma il signor Quadri, deputato e consigliere di Lugano, sfiora la genialità: “Caro Maroni, ognuno fa il leghista a casa sua”. Sì. Anche la Svizzera può parlare. Al massimo costruiranno il muretto di Como, altrimenti va a finire come i raduni internazionali di naziskin dove ogni gruppo si crede superiore all’altro e finisce tutto in rissa.
Intanto Aleppo muore.
Barriere e ancora barriere. Da Ventimiglia a Calais. Dall’Ucraina all’Ungheria. In Turchia non esistono più regole. Nei Balcani si stanno riscoprendo pericolose rivalità. La Siria muore. Aleppo muore. Il tutto è mosso dalla paura e dalla mixofobia.
Fuocammare viene candidato agli Oscar.
Trump vs Clinton. Gli esperti dicono che la democratica sia stata imperturbabile, precisa, preparatissima e implacabile. Dall’altra parte il linguaggio verbale e corporale di un energumeno wrestler. Non c’è stata storia, sempre secondo gli analisti. Che ne pensano invece gli americani? Che trovano nel wrestling una delle più grandi espressioni culturali dell’umanità. Finzione, umiliazione, violenza, brutalità. Musica per le orecchie della società dello spettacolo.
Aleppo muore.
Come festeggiare il compleanno di Berlusconi? Semplice, con una barzelletta. La conoscete quella del ponte sullo stretto?
Aleppo muore. Genocidio di bambini. Morti altri cento solo la scorsa settimana. Non ci sono medici, si dice siano rimasti una ventina. I bimbi gravemente feriti vengono lasciati morire per non esaurire del tutto le scorte di medicinali. Dal Cremlino nessun cessate il fuoco. Dall’Europa tante belle parole. Dall’Onu un bel congresso. Si aspettano le elezioni americane. Il nuovo presidente farà forse in tempo a vedere Assad giurare fedeltà all’Unione Sovietica.

Chiunque vinca fra Trump e Hillary, dovrà occuparsi di Aleppo. Ammesso che ne abbia voglia

Chiunque vinca fra Trump e Hillary, dovrà occuparsi di Aleppo. Ammesso che ne abbia voglia

Deutsche Bank, dopo la storia dei bilanci fatti in casa è la volta della classica perdita di fiducia, montagne russe in borsa e paure finanziarie. Speculazione in azione. Benvenuti nel vostro mondo.
Referendum. Si vuol cambiare la costituzione in un paese in cui non si riesce a far mangiare i bambini, tutti insieme, nell’aula mensa di una scuola. Le contraddizioni intorno ai temi del referendum sono le contraddizioni di questa società dove, ancora una volta, a muovere il tutto è la paura. La paura che tutto rimanga com’è, la paura di cambiare e la paura di avere un governo vero che faccia riforme vere. Alla fine, però, tutte le preoccupazioni si fondono nella vera grande paura di essere “veramente” governati da questa classe dirigente.

Intanto Aleppo continua a morire

Carlo Quondam, oltre che giocare con Viterbopost, scrive anche (seriamente) sul suo blog “Tql”, piattaforma WordPress

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