Una giornata per dire stop alla violenza di genere. Alla violenza sulle donne, ai soprusi e alle umiliazione che ogni giorno sono costrette a subire. Fisiche, corporali, ma anche e soprattutto psicologiche: nessuna donna può dirsi al riparo dalla cattiveria del mondo. Nessuna donna può rimanere indifferente di fronte a quella crudeltà che troppo spesso la vede protagonista. Non può, ma soprattutto non deve. E allora ecco che bisogna combattere per i propri diritti, bisogna lottare per vedere riconosciuta la parità. Ma come farlo, se prima non si è ben informati? Quali strumenti si possono avere in mano se non si conosce a fondo la realtà?
E la realtà – inutile nascondersi – parla di un mondo senza più barriere, senza più frontiere. Un mondo in cui, ogni giorno migliaia e migliaia di rifugiati approdano sulle coste italiane in cerca di un futuro migliore. Tra questi, ovviamente, anche donne. Decine, centinaia, che di recente sono arrivate anche nel capoluogo viterbese. E che, purtroppo, sono bersagli fin troppo facili di violenza psicologica e fisica.
Così, alla vigilia della manifestazione nazionale in programma venerdì prossimo denominata “Non una di meno”, Viterbo non vuole certo farsi trovare impreparata: l’associazione Kyanos, perciò, ha organizzato un incontro aperto a tutte (ma anche a tutti..) per affrontare insieme tutti gli aspetti legati all’accoglienza delle donne immigrate rifugiate nella Tuscia. Un’enorme percentuale di donne, sole, in una terra straniera, che rappresentano facili prede di violenza fisica, psicologica e sessuale. Kyanos ha voluto esserci per far sentire la sua voce. Che, unita a quella di chi è intervenuto, si spera possa formare un coro forte, unanime, che una volta per tutte metta un punto a quest’escalation di aggressività.
Ma per dare opportuno rilievo alla ricorrenza, c’è un altro appuntamento da non perdere. Sempre venerdì, in Sala Regia alle 17,30, è in programma lo spettacolo ”Bruciata viva”, organizzato dall’assessore alla cultura Antonio Delli Iaconi e dalla consigliera alle pari opportunità Daniela Bizzarri. Curato da Elisabetta Irrera, con le coreografie di Elisa Anzelotti, e la partecipazione di Silvia Santagata e di Antonello Battellocchi, lo spettacolo alla sua seconda edizione, si rifà al libro testimonianza di Suad, giovane donna cisgiordana che racconta, in modo diretto e essenziale, la sua storia di violenza, sopraffazione, ma anche di rinascita e di libertà. Al termine è previsto un dibattito tra il pubblico e gli artisti.
