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“Il procurato allarme è un reato grave”

Mazzola, presidente della Provincia: "Verifiche scrupolose negli edifici scolastici"

Mauro Mazzola, presidente della Provincia di Viterbo e sindaco di Tarquinia

Mauro Mazzola, presidente della Provincia di Viterbo e sindaco di Tarquinia

“Gli studenti, i genitori, gli insegnanti devono stare tranquilli: gli edifici scolastici sono stati controllati uno per uno e non ci sono pericoli”. Mauro Mazzola, presidente della Provincia nonché sindaco di Tarquinia, rigetta tutte le accuse di superficialità nella gestione delle criticità dopo le recenti scosse sismiche che hanno interessato anche la Tuscia. Le sue spiegazioni permettono di comprendere come sono andate le cose dalle nostre parti. “All’indomani del terremoto del 25 ottobre – sottolinea il capo di Palazzo Gentili – abbiamo formato tre squadre di tecnici, composte ognuna da due ingegneri: uno interno all’amministrazione provinciale e l’altro esterno con competenze specifiche nel settore anti-sismico. Tutti gli edifici scolastici di nostra competenza sono stati controllati e verificati utilizzando gli stessi criteri che vengono usati ad Amatrice e nelle zone maggiormente colpite dal sisma.  E’ facile comprendere che si tratta di prescrizioni molto rigide e severe che hanno riguardato non solo la città di Viterbo, ma tutte le scuola della provincia. Al termine dei controlli, i tecnici hanno sottoscritto un verbale nel quale si attesta che non ci sono situazioni di pericolo. La mia domanda è molto semplice: ci dobbiamo fidare o no?”.

D’accordo, presidente, ma stanno circolando in queste ore una serie di immagini che riguardano in particolare il liceo pedagogico Santa Rosa, il liceo classico Buratti e l’istituto di ragioneria Paolo Savi dalle quali si evincono alcuni problemi… “Molte di quelle fotografie sono antecedenti alle scosse dei giorni scorsi e le abbiamo anche noi nei nostri archivi. Bisogna smetterla con questo tipo di interventi che alimentano la paura e l’insicurezza. Vorrei ricordare a quanti con eccessiva faciloneria, divulgano certe notizie, che esiste nel nostro ordinamento giudiziario anche il reato di procurato allarme…”.

Il liceo pedagogico Santa Rosa

Il liceo pedagogico Santa Rosa

Ma c’è un altro aspetto sul quale Mazzola interviene con decisione. “Come sanno tutti, io sono anche sindaco di Tarquinia e in quanto tale, in passato (per esempio in occasione delle forti nevicate degli anni scorsi) ho emesso ordinanze di chiusure degli uffici pubblici e delle scuole di ogni ordine e grado: quelle di competenze comunale e quelle di competenza provinciale o statale”. Che significa, presidente? “Che il sindaco Michelini, nell’ambito dei poteri che la legge gli conferisce, poteva chiudere tutte le scuole di Viterbo, non solo quelle che rientrano nella gestione comunale. Come ha fatto, ad esempio, il sindaco di Orte”. Sta dicendo che Michelini ha sbagliato? “Non mi permetterei mai, ma la legge prevede che il primo cittadino possa prendere decisioni del genere”.

Al di là delle polemiche che cosa può dire alle famiglie giustamente preoccupate della situazione? “Che devono essere assolutamente tranquille. Gli edifici sono stati controllati centimetro per centimetro e non sono state segnalate situazioni di pericolo. Io non sono ingegnere e devo fidarmi, come tutti del resto, di quanto certificano tecnici assolutamente qualificati. La Tuscia, d’altronde, rientra nelle zone definite di prevenzione, eppure abbiamo operato come se ci trovassimo nelle zone di emergenza, come quelle del Reatino e delle Marche. Ripeto e sottolineo: la situazione è sotto controllo”.

La sede dell'Istituto Paolo Savi

La sede dell’Istituto Paolo Savi

”Non alimentiamo la psicosi – conclude Mauro Mazzola – con comportamenti irrazionali, dettati solo da un pur legittimo sentimento di paura. Le squadre hanno lavorato, anche durante i giorni festivi, perché si potesse tornare a scuola dopo il ponte senza problemi di alcun genere. Ed è esattamente ciò che è avvenuto. In alcuni edifici ci sono alcune situazioni da sistemare, ma nulla che possa far pensare a crolli in caso di scosse. Gli studenti facciano gli studenti, i genitori facciano i genitori così come gli ingegneri hanno fatto con scrupolo il loro lavoro. Nella borsa porto sempre con me le relazioni che hanno stilato e firmato in modo da poter dimostrare in ogni momento che ci siamo comportati in modo responsabile e attento. Il resto, permettetemi di dirlo, non mi interessa”.

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