Presso le aziende del Lazio associate ad Unindustria, nell’ambito della Settimana della cultura d’impresa, la settima giornata nazionale delle Piccole e medie imprese (PMI Day Industriamoci), l’importante appuntamento promosso dalla Piccola industria per raccontare ai giovani il mondo delle imprese e far conoscere il loro impegno a favore della crescita e dello sviluppo del territorio.
Nel Lazio sono state 19 le aziende che hanno aderito all’iniziativa aprendo le porte dei loro stabilimenti produttivi ad oltre 750 studenti delle scuole medie superiori, tra scuole superiori ed istituti tecnici. Il Pmi Day ha coinvolto le aziende Centrale del Latte di Roma, Metaltronica, Gotto d’Oro Azienda Vinicola, TMB Stampa, Fattoria Latte Sano, Softlab, Consilia Cfo, Rheinmetall Italia S.p.A., Edil.Gero; Francia Latticini, Azienda agricola Feragnoli, Azienda Marco Carpineti; Globo, Forni Riuniti Valpan, Casale della Ioria, Dolcemascolo, Coccia Sesto, Latte di Nepi, Villa Caviciana (queste ultime tre della provincia di Viterbo). Nella Tuscia a far visita agli stabilimenti sono stati gli alunni dell’Istituto Alberghiero di Caprarola Alessandro Farnese.
“L’incontro con oltre 750 studenti, ha sottolineato la grande importanza del legame tra scuola e impresa – commenta Gerardo Iamunno, presidente Comitato Piccola industria di Unindustria -. Abbiamo avuto un riscontro molto positivo in termini di partecipazione che ci conferma la necessità di trasferire ai giovani i valori della cultura imprenditoriale, di raccontare loro, dal vivo e da chi fa impresa, quanta passione quotidiana mettiamo nelle nostre attività per contribuire a rendere il nostro territorio più competitivo. Sono convinto che dopo questa giornata i ragazzi inizieranno ad immaginare il loro futuro lavorativo, magari proprio all’interno di una delle piccole imprese che testimoniano l’eccellenza laziale”.
“Questa esperienza l’ho fatta lo scorso anno come imprenditore ed è stata molto positiva – dichiara Sergio Saggini, presidente Piccola industria dell’area territoriale di Viterbo -. Sono venuti molti studenti nel nostro cantiere. Si pensa che il mondo della scuola sia slegato dalla realtà produttiva, invece queste sono occasioni di confronto e di contatto. Anche i ragazzi che hanno un’età così giovane capiscono e comprendono il mondo del lavoro e vediamo sempre molto interesse da parte loro. Noi abbiamo mostrato che nella vita ci sono più strade tra cui quella di chi si mette in gioco tutti i giorni, investe sul territorio per dare lavoro ad altre persone e per produrre ricchezza”.