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Partiti e sindacati? Pessimi pagatori

Il consigliere regionale Sabatini (Cuoritaliani) scoperchia una nuova "AffittopolI"

Daniele Sabatini, capogruppo Cuoritaliani alla regione Lazio

Daniele Sabatini, capogruppo Cuoritaliani alla Regione Lazio

Ci risiamo e, come al solito, il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Anzi in questo caso sarebbe più giusto dire che c’è chi nel vizio ci va a guazzetto, fino a quando però non viene scoperto. E allora per la terza volta consecutiva, forse perché repetita iuvant (tanto per citare un altro adagio), scoppia lo scandalo di “Affittopoli”. Per sintetizzare la questione, basta dire che si parla di oltre 9 milioni di debito che derivano dal mancato pagamento dell’affitto dei beni immobiliari dell’Ater di Roma. A non versare il dovuto, sorprendentemente o meno, è proprio chi il popolo italiano, in generale, e quello del Lazio, in particolare, dovrebbe rappresentare, ovvero: partiti politici, sindacati, associazioni, cooperative, onlus e società sportive. Questa volta a scoprire gli “evasori” è proprio l’Ater, ma la rognosa questione viene a galla grazie ad uno Sherlock Holmes viterbese. Colui che ha fatto balzare su tutte le cronache giornalistiche il caso “Affittopoli” e, soprattutto, ha dato il via alle indagini è il consigliere regionale Daniele Sabatini.

Il capogruppo di Cuoritaliani  si è infatti fortemente battuto per un emendamento regionale che obbligasse l’Ater alla pubblicazione trimestrale dei dati relativi agli immobili commerciali dati in locazione ad associazioni, partiti e sindacati che in quei locali hanno trasferito le proprie sedi o le proprie basi operative. E non è tutto qui, il consigliere regionale “made in Viterbo” ha richiesto inoltre che in quelle stesse pubblicazioni l’Ater dovesse specificare i soggetti morosi e le eventuali azioni giudiziarie intraprese per rientrare in possesso degli immobili non corrisposti economicamente. Finalmente, la scorsa estate, Daniele Sabatini è riuscito ad ottenere l’approvazione dell’emendamento nell’Aula della Pisana e… scandalo fu (di nuovo).

La storia di “Affittopoli” infatti inizia nel marzo del 2015, quando il consigliere regionale decide di dare uno sguardo agli atti dell’Ater per verificare se il Pd, uno dei partiti che anche oggi ha più debiti nei confronti dell’azienda territoriale per l’edilizia (l’ex Istituto autonomo case popolari), avesse o meno rispettato la promessa fatta da Matteo Orfini. Il deputato (commissario delle federazione romana), durante la Festa dell’Unità, aveva dichiarato che il suo partito si impegnava a pagare quanto dovuto all’Ater, ovvero 646 mila euro. Ma ciò che si presentò agli occhi di Sabatini, durante la lettura degli atti dell’ente, non era soltanto una promessa mancata, ma una realtà molto più grande che coinvolgeva molte organizzazioni oltre al Pd ovviamente. Così il 31 marzo 2015 è scattata subito la denuncia, con conseguente rimbalzo del caso “Affittopoli”, sulle più importanti testate nazionali.

La sede del Pd a Roma

Una sede del Pd a Roma

Da allora nulla è cambiato, dimenticato forse, o magari anche nascosto. Ma “Affittopoli” è sempre lì, dietro l’angolo della Pisana, e continua a mietere “vittime di debiti”, nell’attesa di essere di nuovo scoperto. Con il nuovo emendamento poi, la situazione si presenta ancor di più grave sotto gli occhi di tutti: alcuni tra partiti politici, associazioni, onlus, sindacati, cooperative e associazioni sportive, non solo non hanno mai pagato i loro debiti, anzi li hanno accresciuti anche di migliaia di euro. Ad esempio oggi i partiti politici devono all’Ater 2.635.261 euro, mentre la cifra riferita ai sindacati ammonta a 881.492 euro.

La domanda quindi sorge spontanea: esiste una manovra che, una volta per tutte, archivi il caso “Affittopoli”? Forse la soluzione ce l’ha ancora una volta Daniele Sabatini. L’esponente di Cuoritaliani sostiene infatti che tutto ciò possa finire solo se gli immobili dell’Ater (quelli oggetto di morosità) vengono destinati a chi ne ha bisogno, come agli artigiani in difficoltà, o a chi è stato licenziato, o ancora a chi è stato vittima, ma ribelle, delle attività criminali della mafia.

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