28032024Headline:

“Caro” Comune, ma quanto ci costi

Dallo studio di Openbilanci.it: nel Lazio Viterbo è seconda dopo Roma

Palazzo dei Priori, sede del Comune di Viterbo

Palazzo dei Priori, sede del Comune di Viterbo

Quanto ci costa il Comune di Viterbo? La risposta a quei viterbesi che almeno una volta si sono chiesti quanto delle loro sudate (e odiate) tasse  finisca poi nel forziere di Palazzo dei Priori la dà il sito Openbilanci.it: 363 euro e 10 centesimi di euro, per essere precisi. È questo il costo medio (relativo all’anno 2014, l’ultimo con tutti i dati  disponibili) che ogni abitante della Città dei Papi paga per il mantenimento dell’apparato amministrativo comunale. Non tanto per i servizi offerti ai cittadini, attenzione, ma quelli per il mantenimento e l’organizzazione del Comune stesso. In questo grande capitolo di spesa rientrano sia i costi degli uffici che si occupano delle attività interne, come la segreteria generale, l’anagrafe, il servizio statistico e le risorse umane, sia quelli per la programmazione economico-finanziaria, come la tesoreria.

Ma ci sono anche gli uffici per il controllo di gestione, per le entrate tributarie e i servizi fiscali e pure quelli per i beni patrimoniali e demaniali. Dulcis in fundo, non mancano le spese per il consiglio e la giunta comunale, comprese le indennità di presenza per i nostri amministratori. Trecentosessantatre euro e dieci centesimi: quanto uno smartphone di media/alta fascia, un abbonamento annuale in palestra o un biglietto aereo di sola andata per Dubai. Più di quello che spendono a Firenze, 281,46 euro pro capite, e Bari, 241,11 euro. Entrambe realtà urbane con più di 300.000 abitanti. Nella classifica dei costi a livello regionale, tra i capoluoghi Viterbo è preceduta soltanto da Roma (373,33 euro pro capite): Frosinone è dietro a 320,18 euro, poi c’è Rieti con 279,94 euro per abitante e infine Latina, con 156.70 euro di media.

La città di Viterbo

La città di Viterbo

A livello nazionale, sul podio dei Comuni più salati per gli italiani (superiori ai 50.000 abitanti), troviamo L’Aquila, prima con 7.519,75 euro a testa (ma lì stanno ancora pagando i danni del sisma del 2009), Alessandria seconda, con 1.031,68 euro pro capite e Napoli, terza, con i suoi 676,43 euro di media. Nel resto della Tuscia i costi per le amministrazioni nei piccoli paesini lievitano, e neanche poco, rispetto al capoluogo: tra le prime dieci, in ordine di spesa: Barbarano Romano con 688,32 euro; Tessenano 603,15 euro; Monte Romano 590,46 euro; Latera 569,36 euro; Arlena di Castro 592,90 euro; Capodimonte 532,02 euro; Grotte di Castro 447,61 euro; Lubriano 437,67 euro; Civitella D’Agliano 419,60 euro e infine Bassano in Teverina, con 412,46 euro.

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