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Quando un verso ti prende l’anima

Due giorni dedicati alla poesia e all'arte organizzati da Eny Di Iorio e Franco Zangrilli

I relatori al teatro Pocci

I relatori al teatro Pocci

Perdersi nei versi di una poesia, per ritrovare il piacere di emozionarsi, ma non solo, due giorni di letture e approfondimenti, due giorni per scoprire gli autori che il mondo ci invidia, ma che in Italia non vengono pubblicati, il tutto per suggellare il connubio tra poesia e arte. È stato questo il vero senso del convegno internazionale: ”Poesia, dentro e fuori le avanguardie”, a cura di Eny Di Iorio e Franco Zangrilli, tenutosi giovedì e venerdì presso il teatro Pocci di Tuscania, in via Consalvi 22 e patrocinato dall’Istituto Lorenzo de’ Medici di Firenze che ha una sede proprio a Tuscania.

La due giorni è stata dedicata alla poesia, ma anche all’arte con l’esposizione di alcune opere di artisti locali come: Mariella Gentile, professoressa d’arte al liceo scientifico di Tuscania; Giovanni Calandrini, scultore di Tarquinia; Tammy Duris, scultrice di Denver Colorado che ha profondi legami con Tuscania. Spazio anche ai poeti locali come: Vincenza Fava, poetessa e giornalista di Tuscania; Laura Ricci, giornalista, poetessa e scrittrice di Orvieto e Nicky Peetermans, psicoterapeuta del Belgio, originaria delle Fiandre, ma che vive a Tarquinia che hanno offerto alcune letture delle loro opere. Al teatro Pocci si sono susseguiti gli interventi dei relatori tra cui: Max Gobbo, Patrizia Peterle, Andrea Baldi, Andrea Guiati, Maria Panetta, Istvàn Puskàs, Dagmar Reichardt, M. Belén Hernàndez Gonzàlez, Mario Moroni, Salvatore Presti e Sebastiano Triulzi. Il convegno ha visto anche la partecipazione degli studenti del liceo scientifico di Tuscania, molto apprezzata la lettura delle poesia di una giovane studentessa del liceo Suela Ajdini che ha stupito il pubblico con la sue opere.

Mariella Gentile e Tammy Duris

Mariella Gentile e Tammy Duris

Il convegno era rivolto proprio ai giovani e alla riscoperta della poesia nelle nuove generazioni come spiega uno degli organizzatori Eny Di Iorio: ”Oggi i giovani sono schiavi della tecnologia, che gli impone di sintetizzare sempre di più il loro modo di comunicare come ad esempio i messaggi brevi che si trasformano in alcuni casi in brevi messaggi poetici che ammazzano le emozioni della vera poesia, purtroppo i giovani di oggi si sono chiusi in questi messaggi mentre invece hanno bisogno di affetto ed emozioni che la poesia può dare, sono fiducioso che presto questi giovani troveranno il linguaggio adeguato per esprimere le loro emozioni”. Soddisfazione espressa anche da Franco Zangrilli che ha dichiarato: ”Questo è un convegno unico nel suo genere perché abbiamo voluto dare spazio a quegli autori che spopolano all’estero ma che sono poco considerati in Italia eccellenze della poesia italiana che vengono valorizzati a livello internazionale ma non qui, per questo abbiamo puntato su autori come Giuseppe Bonaviri o Rabboni che sono poeti tradotti all’estero e che l’editoria italiana non pubblica, purtroppo c’è una falsa esterofilia in Italia e gli scrittori bravi non riesco ade emergere come si deve, noi qui li rivalutiamo e per fortuna ci sono ancora piccoli nuclei di interesse come l’Istituto Lorenzo de’ Medici che crede ancora in queste eccellenze”.

Particolarmente profondo e apprezzato l’intervento di Istvàn Puskàs, ungherese, che da 20 anni diffonde la cultura italiana in Ungheria che spiega: ”L’impresa di diffondere la cultura italiana nel mio paese ai tempi della globalizzazione è difficile ma stimolante, in Ungheria però l’Italia è molto apprezzata anche se spesso bisogna combattere con i soliti stereotipi legati agli italiani, io cerco di dare la giusta visone della cultura italiana ai miei connazionali e ora comincerò a diffondere anche la cultura ungherese qui a Roma”.

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