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Tutta l’emozione del Carnevale Civitonico

Come nascono i carri, dalla preparazione della cartapesta ai materiali utilizzati

I carri allegorici

I carri allegorici

Il Carnevale civitonico 2017 è partito col botto. Domenica 19 febbraio c’è stata la prima sfilata dell’evento più allegro e colorato dell’anno. A Civita Castellana una carovana di gente è scesa in piazza e si è scatenata a suon di musica carnevalesca e tra un bicchiere di vino ed un altro è arrivata in piazza Matteotti, dove era attesa dal re della festa “ O Puccio”. In questa cittadina della Tuscia il Carnevale è una festa sentita da grandi e piccini e tutti in qualche modo contribuiscono alla sua riuscita. Con un duro lavoro che spesso resta dietro le quinte. Il Carnevale civitonico è una vera e propria fabbrica: c’è chi costruisce i carri, chi crea i vestiti, tutto per diffondere ancora di più quanto è importante il Carnevale per i civitonici. Il “Groupe in Art’è” un’associazione di Civita Castellana inizia i lavori a fine estate per realizzare il simbolo dell’evento, “O Puccio”, che quest’anno rappresenta due personaggi della “Rustica”. I bambini il Giovedì grasso tra coriandoli e stelle filanti si scatenano nelle scuole e fanno a gara a chi ha la maschera più bella. Il ruolo più importante però lo hanno tutti quelli che lavorano per la realizzazione dei vestiti e dei carri allegorici. Sono ventuno i gruppi che sono in gara e si contendono il podio, tra cui tre che gareggiano per la categoria dei carri allegorici.

Ogni anno i gruppi in gara cercano di sviluppare un tema originale. I ragazzi del gruppo Biacio che quest’anno partecipano con “Pizzica qua Pizzica il gruppo Biacio giù in ‘mpiazza va a balla”, spiegano che “l’idea del nostro vestito è stata una ricerca nelle tradizioni del Sud e nel fare qualcosa di pratico colorato e allegro come il nostro Carnevale. Mai nessuno aveva sviluppato questo tema”. C’è chi una volta finito il Carnevale 2017 pensa già a quello 2018 come le signore del gruppo Cocorite, che gareggiano con “E Cocorite cò e Batterflai in testa arrivano in Piazza e fanno festa”. “Noi – spiegano – già abbiamo l’idea per il prossimo anno ed è già un anno che stiamo organizzando per il Carnevale 2017”. “Dall’estate scorsa, prima delle ferie estive abbiamo scelto il bozzetto ed iniziato a pensare alla realizzazione. Ad ottobre il primo vestito era completamente realizzato completo di tutti gli accessori” svelano le signore del gruppo “O circo stralunato”. I componenti del gruppo Catarì, uno dei gruppi storici della festa civitonica, in gara con “Stregati da Catarì”, invece raccontano com’è caduta la scelta sulla loro maschera: “Non c’è un motivo particolare per cui abbiamo scelto le streghe. Di solito tutto nasce con una cena. Dopo una mangiata ed una bevuta ci si confronta e l’idea con più consensi diventa realtà, poi parliamo con la nostra sarta di fiducia che ci consiglia il modello e le stoffe e così si sviluppa il vestito”.

I dettagli dei vestiti

I dettagli dei vestiti

E poi ci sono i gruppi che partecipano con i carri allegorici attraverso cui viene notata la bravura e l’impegno di ragazzi e adulti che, oltre a scegliere un tema originale, devono costruire pupazzi ed altro per la realizzazione del carro. I ragazzi del gruppo Charlie in gara con “Nel magico mondo del bosco fatato il gruppo Charlie è rimasto incantato”, sottolineano: “Usiamo diversi materiali partendo sempre da una base di ferro ed una volta fissata passiamo alla costruzione del pupazzo, lo saldiamo e piano piano cerchiamo di realizzare movimenti affinché sembri più realistico possibile,abbiamo iniziato a lavorare dal primo di settembre”. Invece i ragazzi del gruppo Jamaicano che partecipano con “Forza Civita è carnevale …. O’ Jamaicano vi presenta il bene e il male”, rivelano: “Lavoriamo da circa 10 mesi, I materiali usati sono ferro, cartapesta e colori ad acqua per la verniciatura, abbiamo fatto modelli in creta per poi farci stampe in gesso. L’idea è nata perché ci piaceva rappresentare una figura maligna che messa in movimento avrebbe dato un’idea di qualcosa di molto scenografico, il minotauro. In questo caso, deciso per la figura maligna ci abbiamo accostato una figura benigna creando un “dio del bene” e 2 alberi della vita alle sue spalle. Ci siamo ispirati allo yin e yang”. Ecco cosa rappresenta per i cittadini di Civita Castellana il Carnevale, un evento unico nel suo genere che riesce ad unire un intero paese. Originalità, impegno, travestimenti, baldoria, musica, vino, frittelloni e scroccafusi , sono gli ingredienti giusti affinché ogni anno quello di Civita Castellana resti il carnevale più noto nella Tuscia.

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