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”L’arte della guerra” in versione cibernetica

Nella seconda giornata di Medieora gli interventi di Arturo di Corinto e Tommaso Tani

Di Corinto Medioera 17

Arturo di Corinto interroga la platea

La seconda giornata di Medioera è ricominciata con una serie di iniziative che hanno coperto tutti gli orari della giornata. Tra queste, alle 18 è stata la volta del talk dedicato ai pericoli della rete e agli attacchi informatici. L’incontro, moderato da Giovanni Romano, ha coinvolto due esperti del settore come Arturo Di Corinto e Tommaso Tani.

Prima di affrontare nel dettaglio i temi della discussione, Arturo di Corinto ha introdotto il tema degli hacker e della loro storia: ”Capire chi sono gli hacker e cosa facciano è una condizione necessaria per affrontare questo discorso. Gli hacker erano quei ragazzi che negli anni ’70, nei dormitori americani, si occupavano di cambiare delle righe di codice per ”ottimizzare” il funzionamento delle macchine. La parola hacker possiede una serie di altri significati, ma è da quel momento che diventa sinonimo di pirata informatico. Gli hacker però possiedo una sorta di etica, ovvero cercano di condividere le falle dei sistemi che trovano per poter migliorare la sicurezza.  I cracker invece, di solito hanno connotazioni negative. Infatti, questa tipologia di pirati appartiene a gruppi specializzati appositamente pagati,  come dei mercenari digitali, per fare la guerra a governi o aziende”.

La parola è passata poi a Tommaso Tani, esperto di diritto in tema digitale. Affrontando il tema delle nuove guerre che nascono sul web, Tani ha sottolineato come non vada affatto ignorato questo aspetto nei nuovi scenari mondiali. ”Oggi esiste un nuovo tipo di guerra: quella digitale, ed è quantomai reale e concreta. La guerra fredda si è fermata nel mondo reale, ma continua sul web, dove molti hacker che attaccano le istituzioni americane sono collegati a gruppi di spionaggio russo. Il livello di pericolosità di questi attacchi è molto elevato, in quanto difficili da contrastare e con alte probabilità di successo”. Per dimostrare quanto sia facile violare la sicurezza dei nostri telefoni ad esempio, Tani ha estratto dalla sua tasca un piccolo dispositivo dal costo irrisorio( circa 10 dollari…) in grado però di creare una finta rete wifi alla quale molti in sala erano già connessi. ”Avete visto? non ho dovuto fare nulla per accedere ai vostri dati, siete stati direttamente voi a darmeli ” ha aggiunto.

Giovanni Romano presenta il talk

Giovanni Romano presenta il talk

Tema finale del talk è stato quello della trasparenza. Da anni si parla di Wikileaks e dei cosiddetti whistleblower per poter diffondere e denunciare i lati oscuri di governi e grandi aziende. Arturo di Corinto ha voluto proprio ricordare l’importanza del sito di creato da Julian Assange: ” Il ruolo di Wikileaks in questi ultimi anni è stato assolutamente fondamentale. La missione di Assange e soci è quella di mostrare la verità a tutto il mondo, a qualunque prezzo. Non è un caso che con Wikileaks si sia riscoperta dell’importanza del whistleblower, ovvero quello che in italiano potremmo definire allertatore sociale. Il loro compito è infatti quello di denunciare i gli scandali, i malaffari e le ruberie che troppo spesso si nascondono dietro al mondo politico-economico”.

Per concludere, è stata ribadita l’importanza della privacy, un concetto che oggi sembra fuori moda, ma che invece possiede ancora un grandissimo valore. Di Corinto ha scelto così di chiudere con le parole del grande scrittore russo Solgenitsin: ” La privacy è l’unica cosa che mi rende umano, se qualcuno sapesse tutto di me, io non riuscirei più ad essere me stesso”.

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