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“Riscoprire in Pirandello noi stessi”

I ragazzi del liceo Buratti alle tre giornate nazionali di "Colloqui Fiorentini"

Il liceo Mariano Buratti di Viterbo

Il liceo Mariano Buratti di Viterbo

Anche quest’anno un nutrito gruppo di studenti del liceo “Mariano Buratti” ha partecipato alla più grande iniziativa nazionale dedicata alla letteratura italiana e rivolta agli studenti delle scuole medie superiori, i “Colloqui fiorentini”. La XVI edizione del concorso quest’anno era dedicata a Luigi Pirandello e prendeva il titolo da una delle novelle più celebri del grande scrittore siciliano, “Il treno ha fischiato”. Dopo mesi di lavoro a scuola (coordinati dai professori Gianluca Zappa, referente del progetto, e Carla Lamanna), gli studenti del Buratti hanno partecipato al grande convegno di Firenze, dove si sono incontrati con più di 3600 colleghi provenienti da tutta Italia.

Durante la tre giorni fiorentina hanno potuto ascoltare i contributi di personalità importanti del mondo accademico, della letteratura e dello spettacolo: i docenti Carmine Di Martino (titolare di filosofia all’Università di Milano) e Pietro Gibellini (critico letterario e docente alla Ca’ Foscari di Venezia); lo scrittore Alessandro D’Avenia, che ha letto e commentato l’ultima novella scritta da Pirandello e l’attore Pietro Sarubbi (il Barabba del film “The passion” di Mel Gibson), che ha chiosato l’introduzione di Pirandello ai “Sei personaggi in cerca d’autore”.

E’ stata un’esperienza affascinante che ha lasciato tracce profonde negli studenti che hanno partecipato. Lo si capisce, per esempio, ascoltando le parole di Veronica Parsi, che ha parlato di fronte alla platea dei 3600 studenti del convegno: “C’è un’immagine che, a me e ai miei compagni, viene subito in mente se pensiamo ai giorni trascorsi a Firenze, che non è ‘noi e Pirandello’, quanto piuttosto ‘noi ,virgola, Pirandello’, perché nell’autore ci siamo riconosciuti. Ci siamo trovati a trattare molte delle tematiche pirandelliane con un atteggiamento particolarmente personale, quasi esistenziale; del resto è la stessa scrittura di Pirandello che porta a questo”.

La novità dei “Colloqui fiorentini” è proprio quella di incontrare un autore, di entrare in rapporto e in dialogo con lui. E’ un approccio diverso, più libero e più appassionante alla letteratura. Qualcosa che, purtroppo, non accade nella vita di tutti i giorni a scuola. “Mi sono chiesta – dice Arianna Coletta – perché non provo a scuola quella sensazione di meraviglia e di bellezza che mi ha dato questa esperienza. Dopo aver trascorso quattro giorni a Firenze, ho finalmente scoperto che la risposta è proprio nel titolo della manifestazione: il colloquio con l’autore”.

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello

“Quando tutto è cominciato, cinque mesi fa, – aggiunge Alberto Bisti – non avrei potuto immaginare neanche lontanamente ciò che mi è successo. I ‘Colloqui fiorentini’ mi hanno risvegliato da una condizione di apatia e menefreghismo. E’ stato un percorso non solamente scolastico, ma anche e soprattutto umano”. In conclusione Alice Moretti: “Questa esperienza è stata per me come scoprire un nuovo mondo, ricco e vivo di sentimenti. Mi sono trovata, giorno dopo giorno, ad appassionarmi di un autore come Pirandello, di cui scoprivo sempre aspetti nuovi. Mi hanno molto colpito le lezioni dei personaggi che sono intervenuti al convegno e che si sono rivolti a noi quasi come dei genitori, come delle persone che credono in noi, nelle nostre possibilità, nei nostri sogni”.

E adesso? Viene la voglia di ricominciare subito. Con la poesia di Eugenio Montale, l’autore scelto dal comitato didattico di Diesse Firenze per il prossimo anno.

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