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Asl di Viterbo contro i tumori del colon e del retto

Dalla prevenzione alla riabilitazione, l’azienda sanitaria ha un gruppo multidisciplinare

Asl tumori colon rettoTumore del colon e del retto. La Asl mette in campo un percorso diagnostico terapeutico rapido, efficace e multidisciplinare che assicura ai pazienti con sospetto di tumore residenti nella Tuscia tutte le risposte terapeutiche necessarie a soddisfare i diversi bisogni di salute.

Il percorso integrato di cura è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal direttore generale della Asl di Viterbo, Daniela Donetti, e dai professionisti del gruppo multidisciplinare che operano al suo interno e che è composto da chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi, patologi, biologi molecolari, endoscopisti digestivi/gastroenterologi, psicologi e da un coordinatore infermieristico.

“Nella provincia di Viterbo – ha spiegato Daniela Donetti – ogni anno si registrano circa 300 casi di persone colpite da questa patologia. Il percorso che abbiamo presentato definisce la presa in carico totale, dalla prevenzione alla riabilitazione. Il messaggio che vogliamo indirizzare ai nostri utenti è che presso la Asl di Viterbo operano dei professionisti di elevate capacità in grado di rispondere adeguatamente a tutte le richieste di natura terapeutico assistenziale delle persone affette dal tumore del colon e del retto. Per loro siamo in grado di garantire le cure migliori, nel minor tempo possibile, nella loro provincia di residenza”.Asl tumori colon retto 2

“Il percorso attivato dalla Asl – commenta il direttore della direzione Salute e politiche sociali della Regione Lazio, Vincenzo Panella – intercetta i pazienti colpiti da una patologia sulla quale la Regione sta investendo molto in tutti i suoi aspetti, a partire dal programma di screening dei tumori del colon e del retto, quale punto nevralgico della rete che accompagna i pazienti verso il loro percorso di cura. Inoltre, la Regione Lazio crede molto nella metodologia dei percorsi clinico assistenziali perché, attraverso questi, l’organizzazione sanitaria si assume la responsabilità di prendersi carico di tutte le esigenze terapeutico assistenziali del malato e perché i percorsi contribuiscono efficacemente a contrastare il fenomeno delle liste di attesa”.

Cosa prevede il percorso integrato di cura per i tumori del colon e del retto

  • Il percorso di cura si attiva quando il medico di medicina generale o lo specialista riscontra nel suo assistito dei sintomi persistenti riferibili a una sospetta patologia colorettale, attraverso la richiesta di visita specialistica. Un altro fondamentale punto di accesso alla rete è rappresentato dal programma di screening del colon retto attivato presso la Asl di Viterbo nel 2014.

 

  • Il programma di screening è rivolto a tutti gli uomini e le donne del Viterbese di età compresa tra i 50 e i 74 anni e si avvale di oltre 110 centri di raccolta delle provette dislocati in tutto il territorio che vengono consegnate al centro di lettura dove viene eseguita la ricerca del sangue occulto nelle feci. Se l’esito dell’esame è negativo viene spedita a casa la risposta. Nei casi di positività gli utenti vengono contattati telefonicamente per essere invitati a eseguire gli accertamenti più approfonditi e inviati allo specialista gastroenterologo.

 

  • Le persone che vengono riscontrate positive alla ricerca del sangue occulto vengono invitate presso i centri di Belcolle, Tarquinia e Civita Castellana per un colloquio pre endoscopico, laddove è possibile il problema di salute viene risolto attraverso la colonscopia, alternativamente, a seguito di una biopsia, il caso verrà trasferito all’attenzione della chirurgia di riferimento, che è quella Oncologica di Belcolle, per essere sottoposto a tute le procedure necessarie.

 

  • Una volta completata la stadiazione, il caso viene portato alla discussione del Gruppo multidisciplinare che è composto da professionisti chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi, patologi, biologi molecolari, endoscopisti digestivi/gastroenterologi, psicologi e da un coordinatore infermieristico. Il gruppo si riunisce una volta a settimana al fine di definire il percorso terapeutico personalizzato in base allo stadio della malattia e alle condizioni cliniche.

 

  • Anche i casi dei pazienti che hanno effettuato la visita chirurgica negli ospedali di Civita Castellana e Tarquinia vengono poi discussi nell’ambito del gruppo multidisciplinare. Nel caso in cui si renda necessario l’intervento chirurgico questo verrà eseguito dal chirurgo che ne ha seguito il percorso presso l’ospedale di Belcolle.

 

  • Nel caso in cui un paziente sia affetto dal tumore del retto, per il quale è necessario eseguire un trattamento radio e chemio terapico in contemporanea, il confronto all’interno del gruppo multidisciplinare, oltre a definire il programma terapeutico, ne consente una più rapida attivazione, riducendo i tempi di attesa.

 

  • Una volta eseguito l’intervento chirurgico e con l’esame istologico a disposizione, il caso è ridiscusso nell’ambito del team multidisciplinare per il programma successivo che può prevedere o la terapia oncologica o il follow up. A questo punto viene programmato un incontro dell’oncologo con il paziente nell’ambito di un ambulatorio specificamente dedicato a questa patologia, attivo una volta alla settimana. Se è necessario avviare un programma di chemioterapia, l’oncologo provvede a prenotare direttamente l’inizio della terapia nel day hospital, altrimenti provvederà a dare un appuntamento per le visite di controllo successive.

 

  • I pazienti in terapia e in follow up hanno un percorso agevolato per l’esecuzione degli esami, sia nella fase pre chirurgica sia in quella di controllo, che vengono programmati senza che il paziente debba recarsi al Cup.

 

  • Alcuni pazienti, durante l’intervento chirurgico, necessitano del posizionamento di un’enterostomia. A Belcolle esiste un centro specificamente dedicato a questi pazienti i quali, insieme ai loro familiari, vengono addestrati all’uso del presidio e ai quali viene fornita una consulenza per quanto riguarda problemi di varia natura, per migliorare la loro qualità di vita.

 

  • In tutto il percorso è disponibile uno psicologo che garantisce il supporto e il sostegno ai pazienti e ai loro familiari. In questo ambito è fondamentale anche il ruolo svolto dalle associazioni di volontariato, una presenza indispensabile in grado di raccogliere le preoccupazioni e le istanze dei pazienti e di trasmetterle ai professionisti impegnati nel percorso.

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