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L’ambasciatore Nigidio a Montefiascone

''Gli europei devono sedersi a un tavolo e ragionare se vogliono restare protagonisti''

Montefiascone, una panoramica sulla città

Montefiascone, una panoramica sulla città

L’ultimo appuntamento della rassegna “Conoscere il mondo per capire l’Italia” compie una panoramica sugli equilibri tra l’Europa e le altre potenze, mettendo in evidenza alcuni tra i principali elementi che hanno portato al delinearsi dell’attuale assetto politico e socio-economico.

Il suggestivo scenario della Rocca dei Papi, baciato da cielo limpido di una mattinata particolarmente serena, si è confermato una sede all’altezza di eventi così importanti.

L’assessore alla Cultura Fabio Notazio ha voluto ringraziare il dottore Costantino Moretti, autorevole analista geopolitico internazionale già esperto economico-finanziario presso gli affari esteri, il quale è stato una sicura guida nel ciclo dei convegni nei panni di moderatore, l’Istituto Progetto Uomo, l’università salesiana con sede a Montefiascone, nella persona del preside Nicolò Pisanu, che insieme all’amministrazione cittadina ha organizzato questi serie di incontri di alto profilo e l’Ambasciatore d’Italia Roberto Nigido, che in questo appuntamento conclusivo ha dato l’opportunità ai ragazzi della scuola superiore Dalla Chiesa che erano presenti in sala di ascoltare un’accurata ricostruzione che possa fornire elementi utili per interpretare la situazione internazionale in questo frastagliato principio di Secondo Millennio che, anche nella sua seconda decade, non sembra trovare solidi equilibri.

“L’Unione Europea rappresenta gli sforzi di cooperazione dei singoli Paesi del Vecchio continente, esplicati in scelte politiche che non sempre hanno dato i loro frutti. L’Europa Unita rappresenterebbe l’unico modo per i singoli Paesi europei di relazionarsi con una posizione di rilievo ai colossi quali Usa, Cina e Russia, senza ridursi al ruolo subalterno di ‘camerieri’ – spiega l’ambasciatore – gli Stati Uniti, cui troppo spesso ci siamo appoggiati ciecamente, non hanno mai favorito questo processo di unificazione: gli Americani hanno ereditato l’impero marittimo del Regno Unito e guardano sia all’Asia dal versante pacifico che all’Europa da quello atlantico. In questo momento intravedono un concreto rivale in più capace di mettere in discussione la sua supremazia e in questo gli Europei hanno dato loro una mano, lasciandosi dividere da divergente restando divisi e in balìa dell’ingombrante potenza statunitense. Ci si deve organizzare e per farlo le scelte economiche e politiche da intraprendere devono andare a braccetto: troppo spesso la finanza ha dettato legge, quando questa invece non crea ricchezza ma lo sposta dalle mani di alcuni alle mani di altri. Quella che crea ricchezza è l’economia reale, quindi gli elementi di base di una realtà di riferimento determinano le scelte politiche – spiega – guardate l’Italia che si trova a dover fronteggiare l’ondata di migranti non essendosi impegnata a dovere alla difesa delle sue coste: è una colpa grave perché rappresenta una frontiera meridionale del continente: è delimitata dalle Alpi a Nord che la agganciano all’Europa continentale ma è proprio a Sud che il mare la divide dall’Africa, terra di partenza delle rotte di questo esodo moderno. Di contro la Germania ha un territorio poco fertile e boschi poveri di selvaggina per cui storicamente i Tedeschi hanno sempre guardato verso Est per espandersi puntando alla conquista di nuove risorse”.

Secondo Nigido troppo spesso i governanti europei si sono seduti a tavolino facendosi trascinare dal sentimento a scapito della ragione, mentre “oggi più che mai a noi Europei, se vogliamo continuare a essere protagonisti della Storia, dobbiamo sederci a un tavolo e ragionare”.

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