18042024Headline:

Emergenza idrica di Roma, il profitto che prevale sui diritti

Bengasi Battisti Presidente Associazione Nazionale Comuni Virtuosi

L’emergenza idrica di Roma è l’inevitabile risultato del profitto che prevale sui diritti e sulla tutela dei beni comuni .

Se il quasi esclusivo scopo dell’azienda è quello di procurare utili ai soci , penalizzando quegli investimenti necessari a tutelare qualità  e quantità del bene acqua , il

risultato è una rete idrica che perde quasi la metà della preziosa risorsa che si preleva dalle fonti e dai bacini .

Diventa così tragicamente attuale la necessità di attuazione di quel referendum con il quale milioni di italiani hanno chiesto gestioni

pubbliche e fuori dal profitto con lo scopo esclusivo di garantire il diritto universale e intergenerazionale di accesso all’acqua .

Dinanzi alla sete di Roma crolla la falsa e tendenziosa presentazione di ACEA e di quelle società multiservizi

quali società  che operano per tutelare il bene acqua e drammaticamente emerge la priorità  del profitto .

La società intasca e i soci dividono le risorse economiche provenienti dalle

tariffe trascurando le opere per limitare la vergognosa perdita del 44% di acqua

dalle condotte colabrodo e i “mercanti” pur conoscendo molto bene l’esauribilita’ e la

non riproducibilità  dell’acqua prediligono l’irreversibile

impoverimento delle sorgenti aumentando i prelievi , risparmiando sugli

investimenti e intascando gli utili .

Solo gestioni di diritto pubblico ( consorzi o aziende speciali ) , istituite con lo scopo esclusivo

di garantire il diritto di accesso all’acqua , possono invertire la tendenza spostando gli utili

verso gli investimenti e garantendo diritto e futuro .

Una situazione di emergenza che richiama il Presidente Zingaretti e la Sindaca Raggi e tutti i governi locali

all’ applicazione dell’esito referendario affinchè l’acqua venga sottratta alle logiche di mercato affermando gestioni

veramente pubbliche e partecipate .

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