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Rapina alla gioielleria, uno dei due rapinatori inguaia l’altro

I carabinieri captano gli indizi e li arrestano dopo un'indagine lampo

E’ stata un’indagine lampo quella che ha portato all’arresto dei due rapinatori che hanno assaltato mercoledì all’ora di pranzo la gioielleria Bracci a Viterbo.

Uno dei due malviventi era stato individuato subito dopo il colpo con una certa precisione. Si tratterebbe di una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Determinanti per la sua identificazione, le riprese delle telecamere a circuito chiuso e altri elementi rinvenuti sul posto.

Una serie di riscontri incrociati e di verifiche sui cellulari e le celle telefoniche agganciate nella zona hanno consentito ai carabinieri di ricostruire il puzzle e a individuare i due uomini che sono stati fermati ieri pomeriggio in un’abitazione di Montalto.

Con loro è stata arrestata anche una donna. I tre sono stati condotti nella caserma di Tuscania prima del loro trasferimento a Viterbo.

I due uomini erano entrati in azione mercoledì poco prima della pausa pranzo. Con il volto travisato, sotto la minaccia di una pistola si erano fatti consegnare il denaro e alcuni gioielli per un bottino di circa 2000 euro. Il titolare della gioielleria, a scopo intimidatorio, aveva esploso alcuni colpi in aria. Nella concitazione del momento una commessa per la paura è svenuta mentre i due sono fuggiti a bordo di un’Alfa Romeo ritrovata poco dopo dai carabinieri all’altezza dell’uscita di Soriano in direzione Orte.

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