25042024Headline:

Cani e volontari presto sfrattati, ”Ora non sappiamo dove andare”

L'appello di Aeopc Favl Viterbo: ''Non abbiamo altra sede, siamo disperati''

”A breve verremo sfrattati, non sappiamo veramente dove sbattere la testa”. A scrivere con ”le lacrime agli occhi”, come loro stessi rivelano, sono i volontari dell’Aeopc Favl Viterbo che si occupano della protezione animali. Nell’appello, affidato ai social, annunciano che loro e gli 8 cani randagi, al momento ospitati e curati in un terreno di proprietà della provincia di Viterbo, saranno costretti ad andarsene tra pochissimo tempo. Nonostante le numerose richieste fatte negli anni al Comune di Viterbo mai nessuna soluzione alternativa è stata trovata per loro.

”A breve dovremo lasciare la nostra sede, che noi chiamiamo ranch – spiegano –, perché verremo sfrattati. Data in comodato d’uso 6 anni fa dalla Provincia, oggi è in vendita. Siamo veramente disperati e lo scriviamo con le lacrime agli occhi. Abbiamo mezzi, attrezzature da smantellare nel nostro rifugio e 8 cani attualmente in stallo. Non ce l’abbiamo con l’ente provinciale che per anni ci ha lasciato il terreno gratuitamente, ma con il Comune, con il sindaco precedente e attuale, con l’autorità comunale di protezione civile e responsabile della tutela e del benessere degli animali che se ne sono strafregati”.

”Sono anni che chiediamo al Comune una sede ma mai un cenno di risposta né scritta né de visu – precisano i volontari dell’Aeopc Favl Viterbo -. Mai è stato considerato il nostro lavoro né come volontari di Protezione Civile, tanto meno nell’attività di protezione animali. Eppure abbiamo fatto risparmiare un sacco di soldi alle casse comunali evitando il canile a 14 cani, attualmente ne abbiamo 8 perché gli altri per fortuna sono stati adottati”.

Per i volontari dell’associazione no profit viterbese, grazie alla loro attività di cura e mantenimento del randagismo, Palazzo dei Priori è riuscito infatti a risparmiare negli anni circa 15mila euro: ”fra cibo, vaccini, antiparassitari, sterilizzazioni. E dal Comune non sono stati capaci neanche di darci una sede”.

E poi l’appello rivolto a tutti: ”Non sappiamo veramente dove sbattere la testa. I nostri cagnolini cercano adozione, vi preghiamo di aiutarci. Devono trovare una sistemazione prima dello smantellamento ed abbiamo poco tempo”.

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