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‘Servizi sociali, volontariato e università con gli occhi puntati ai fondi europei”

l neo assessore Antonella Sberna: ''Creeremo una sinergia con l'Unitus''

Antonella Sberna sarà una delle protagoniste della nuova giunta targata Arena. ”Miss preferenza”, come è stata ribattezzata dalla stampa dopo l’exploit di consensi al primo turno, è il nuovo assessore ai Servizi Sociali del Comune di Viterbo. Un ramo importante e delicato dell’amministrazione che ha ripercussioni dirette sulla vita di molti cittadini. Il sindaco le ha affidato anche le deleghe per i rapporti con l’università e i fondi comunitari. La neo assessora è consapevole del peso che grava sulle sue spalle ma è decisa e determinata nel ”risolvere più problemi possibili in un settore che è stato vacante per molto tempo, e non per colpa nostra”.

Con 726 preferenze è la donna più votata di sempre a Viterbo. Il suo posto in giunta era quasi scontato.

”È una soddisfazione e un risultato che sinceramente non mi aspettavo. Speravo di aver lavorato bene in questi anni ma non potevo immaginare un consenso come quello che c’è stato. Da una parte mi lusinga ma dall’altra mi carica di responsabilità. Al di là della felicità del momento, bisogna rimboccarsi le maniche e dare delle risposte a tutte quelle persone che hanno riposto in me la loro fiducia”.

Ha già avuto modo di parlare con dirigenti e dipendenti per capire quali sono le prime criticità da affrontare?

”Ho iniziato lunedì mattina, ho fatto il giro di tutti gli uffici e presto convocherò i capiservizio per fare il punto di ogni settore. Con il dirigente abbiamo avuto modo di fare una panoramica generale e ci sono delle criticità sulle quali è bene lavorare già da questa settimana. Siamo attivi su diversi fronti che vanno anche a scadenza ed è necessario essere operativi fin da subito”.

Servizi sociali, politiche giovanili e per la disabilità, consulta del volontariato, rapporti con l’università, finanziamenti comunitari… Quali sono le sue esperienze in questi settori?

”La mia formazione viene dal mondo della comunicazione e delle pubbliche relazioni. Dal punto di vista amministrativo ho avuto modo in questi cinque anni passati all’opposizione di poter studiare gli atti dei colleghi seguendone tutti i passi della vita amministrativa. È stata senz’altro una scuola importante.

Ho potuto metterla in pratica, nel mio piccolo, come vicepresidente della consulta del volontariato dove ho potuto vedere tutte le sfaccettature e le varie problematiche del disagio. Conoscendo i problemi delle singole associazioni e confrontandomi con i servizi sociali per cercare di risolverli ho anche imparato quali sono i limiti, le possibilità e gli strumenti a disposizione dell’assessorato”.

Una delle deleghe è per i fondi comunitari. Il futuro di Viterbo passa da Bruxelles?

”Sono lusingata per questa delega e ringrazio il sindaco. Ho avuto modo in passato di lavorare al Parlamento Europeo e so di cosa parliamo. Avere i fondi comunitari non è semplice, ci vuole un lavoro di progettazione e degli esperti deputati a questo tipo di attività.

Quello che auspico è di creare insieme all’Università e all’Ente una sinergia nella quale individuare le professionalità adatte per capire quali sono gli ambiti di intervento, i fondi che l’Unione Europea mette a disposizione e come progettare, chiaramente. Il Plus dell’amministrazione Marini seguì questo iter.

Mi auguro che questa giunta riesca a mettere in piedi dei progetti utili per la città utilizzando questi finanziamenti anche perché il gettito comunale/statale è andato nel corso degli anni sempre in diminuzione. È questo l’orizzonte verso cui dobbiamo guardare. Ma con realismo però, tenendo i piedi bene per terra”.

Una figura a cui si è ispirata nel suo percorso politico?

”Non è una figura politica ma sicuramente la persona a cui mi sono ispirata nel corso della mia vita è mio padre. Lui era un medico e ha sempre portato avanti con rettitudine, serietà e grande passione la sua professione. Essendo un pediatra ha lavorato con i bambini, i minori e con tutte le fasce più deboli.

Ho ritrovato anche adesso, dopo un anno e mezzo dalla sua scomparsa, una stima nei suoi confronti che in passato potevo immaginare solo in parte. Durante la campagna elettorale la gente mi fermava per strada per stringermi la mano perché ero sua figlia. È un motivo di grandissimo orgoglio. Mi piacerebbe un giorno ricevere anche solo la millesima parte di quell’affetto e riconoscenza che ha ricevuto lui”.

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”Avevamo accolto con favore la linea del sindaco per una giunta a 7 perché poteva essere, secondo noi, l’impostazione più adeguata. Il nostro però è un governo di coalizione e non di un singolo partito ed è stato giusto dare voce a tutti gli alleati. Lo spacchettamento delle deleghe, letto da molti come un ‘poltronificio’, è in realtà nelle intenzioni del sindaco un alleggerimento per permetterci di lavorare meglio. Cosa che mi auguro si possa fare, visto che siamo anche di più. Adesso bisogna galoppare”.

La giunta Arena è stata tacciata di essere una ”Parentopoli”. Anche lei è stata tirata in ballo in quanto moglie di Daniele Sabatini.

”Non mi sento assolutamente all’interno di questa diatriba. Io sono stata eletta e ho conosciuto mio marito in momenti separati. Faccio politica dal 2005 e ci siamo fidanzati nel 2013, quando io ero consigliera comunale e lui era già in Regione. Abbiamo unito le nostre vite e condividiamo lo stesso percorso politico ma sono autonoma e indipendente nelle mie scelte, come anche lui del resto”.

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