Viterbo non è più disponibile ad accogliere i rifiuti di Roma. Il presidente Pietro Nocchi, come i colleghi della altre Province del Lazio, non ci sta. ”Roma – dice Nocchi – non può fare a meno di non ragionare sul tema dei rifiuti pensando che la soluzione sia fuori dai propri confini”.
E mentre si inizia a pensare al nuovo piano regionale dei rifiuti (c’è già stato un primo incontro in questo senso tra l’Unione delle province del Lazio e l’assessore regionale all’ambiente), Nocchi ricorda che nel 2017 su 106mila tonnellate di rifiuti arrivate negli impianti di Ecologia Viterbo, 32mila sono giunte dalla provincia di Roma. ”Dal 1° luglio al 15 luglio 2018 – continua ancora il presidente Nocchi – dalla provincia di Roma sono arrivate 3800 tonnellate di cui 1130 solo da Roma capitale”.
Il presidente della Provincia di Viterbo ricorda che l’amministrazione capitolina era stata inviata a un incontro con l’Upi Lazio ma ha disertato l’appuntamento. E ora le Province dicono basta.
”Non si può pensare – ammonisce Nocchi – di delegare tutto alle Province”.
Gli fa da eco il presidente dell’Upi Lazio, Giuseppe Rinaldi: ”Per risolvere le criticità che interessano la città di Roma è necessario che il Comune si faccia parte diligente per l’individuazione delle aree per lo smaltimento dei propri rifiuti e non faccia ricadere sui territori delle altre province del Lazio il problema ed i costi, anche ambientali, delle soluzioni ad esso connesso”.
Stando a quanto dichiarato dall’assessore regionale all’ambiente, Massimiliano Valeriani a un quotidiano nazionale: ”La Capitale effettua il 100% dello smaltimento dei suoi rifiuti fuori dal suo comune. Roma produce il 60% di rifiuti di tutta la regione eppure grava sulle altre province. Il nuovo piano regionale dei rifiuti dovrà riequilibrare queste disfunzioni”.