VITERBO – Nessun indagato per la morte della piccola Fatma Nguirane. Un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, quello aperto dalla Procura viterbese, in cui compaiono però come persone offese i suoi giovanissimi genitori, gli unici due presenti in casa al momento della tragedia.
La bambina è stata ritrovata cadavere nel lettone della camera, venerdì scorso, nel primo pomeriggio: tanto immediate quanto vane sono state le chiamate ai soccorsi. Il personale del 118, intervenuto nell’appartamento di via della Salita 2, nel cuore di Pianoscarano, non ha potuto far altro che constatare il decesso della piccola.
Una probabile morte in culla, ”una morte bianca” come ipotizzato già subito dopo l’esame esterno del corpo effettuato dalla dottoressa Anna Maria Corbianco, su cui però la Procura e il pubblico ministero Chiara Capezzuto hanno bisogno di far luce: e così ieri, all’obitorio del cimitero di San Lazzaro, è stata eseguita l’autopsia sul corpicino della piccola, morta a soli 3 mesi.
Nessun perito di parte ad affiancare il professore Antonio Grande, docente di medicina legale alla Sapienza di Roma, nominato dalla Procura, che entro sessanta giorni depositerà i risultati dell’esame istologico e autoptico sulle scrivanie del pm.
A rappresentare i genitori di Fatma, entrambi giovanissimi, l’avvocato Samuele De Santis che ieri ha avuto un primo incontro con la coppia: il padre e la madre della piccola, originari del Senegal, presenti al cimitero, hanno proceduto al riconoscimento del corpo e poi hanno lasciato l’obitorio.
Trasferitisi da pochi mesi da Soriano nel Cimino nel capoluogo si sarebbero integrati perfettamente nel tessuto sociale viterbese: i vicini raccontano di una famiglia unita, felice. Quella stessa famiglia travolta pochi giorni fa dalla più grande delle tragedie: la morte di una figlia.