20042024Headline:

2500 euro per entrare in Italia

Permesso di soggiorno lavorativo in cambio di denaro: nei guai 37 imprenditori

Avrebbero richiesto 2500 euro a persona per avviare le pratiche di richiesta di permesso di soggiorno in Italia. 2500 euro per depositare tutti i documenti necessari per farli arrivare dall’India e inserirli come braccianti agricoli all’interno delle loro aziende.

In 37 imprenditori sono finiti nei guai e ora rischiano un processo per favoreggiamento dell’immigrazione.

Sono comparsi ieri mattina di fronte al giudice per le udienze preliminari Francesco Rigato accompagnati dai loro avvocati: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e dalla Procura, gli imprenditori avrebbero preteso oltre duemila euro per avviare le pratiche di richiesta di permesso lavorativo.

Dall’India questi giovani braccianti sarebbero dovuti arrivare per lavori stagionali, ma di loro, nonostante le richieste realmente depositate e nullaosta concessi, in territorio italiano non ce ne sarebbe traccia.

Un sistema ben collaudato, quello messo in piedi e smascherato dalla pm Paola Conti, che ha fatto finire sotto la lente della Procura 37 imprenditori attivi in campo agricolo tra Viterbo e la provincia di Siena. Gran parte originari della Sardegna, gli indagati sarebbero stati traditi dall’uso dei cellulari: decine e decine le chiamate e i messaggi scambiati con i giovani indiani interessati ad arrivare in Italia e nella Tuscia che, nel corso del 2013, sarebbero stati intercettati dagli inquirenti e che ora rappresenterebbero le prove cardine a loro carico.

”Ma i duemila e cinquecento euro, quando me li dai?” scriveva il titolare di un’azienda agricola originario di un piccolo paesino in provincia di Nuoro, ma operativo a Montepulciano.

Dovranno tornare tutti in udienza il prossimo 17 dicembre per sciogliere un nodo sulla competenza territoriale del procedimento: secondo alcuni difensori, il tribunale che dovrebbe occuparsene è quello di Siena e non quello viterbese.

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