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Il sindaco Arena invita Paolo Valeri al Trasporto del 3 settembre

Il fischietto internazionale ha tenuto martedì una lezione tecnica presso la sede dell'Aia viterbese

VITERBO – È stata una grande lezione tecnica quella che l’arbitro di serie A e internazionale Paolo Valeri, ha tenuto ieri pomeriggio, martedì 6 novembre 2018, presso la sede viterbese dell’associazione italiana arbitri.

I colleghi della Tuscia sono rimasti vivamente impressionati dall’esposizione fatta dal direttore di gara romano, che ha illustrato la figura dell’arbitro e ha commentato vari filmati di azioni di gioco e le relative decisioni arbitrali.

”Un arbitro deve essere rigoroso con sé stesso – ha esordito Paolo Valeri – frequentare la sezione, avere uno stile di vita, curare l’alimentazione e gli allenamenti. In ogni partita un calciatore percorre in media dieci chilometri, l’arbitro più di undici, per questo dobbiamo essere molto allenati.

Inoltre, dobbiamo organizzare le trasferte, preparare la partita e studiare benissimo il regolamento. Un direttore di gara deve essere autorevole, ottenendo la fiducia dell’ambiente e dei calciatori, deve essere bravo a adeguarsi ai cambi di ritmo delle partite e delle categorie in cui è chiamato a arbitrare.

Deve essere impermeabile alle critiche, tempestivo e rapido nelle decisioni che vanno prese in frazioni di secondo. Infine – ha concluso Valeri – un buon arbitro deve essere orgoglioso di appartenere all’Aia, che è un’associazione pulita e composta da persone per bene”.

Al termine della lezioni tecnica, Valeri ha risposto con grande sincerità a tutte le domande poste dai giovani colleghi.

”In prima categoria volevo smettere – ha confessato – poi mi sono voltato indietro e ho deciso che non potevo bruciare tutti i sacrifici che avevo fatto e in quel momento ho capito che potevo puntare veramente alla serie A. Aspirate sempre a passare alla categoria superiore – ha detto Valeri ai giovani colleghi – datevi sempre un nuovo traguardo da raggiungere.

Non è facile fare l’arbitro, nell’ultimo anno ho trascorso duecento notti fuori casa, ben 44 giorni in Russia per i mondiali di calcio. Occorre conciliare gli impegni sportivi con quelli famigliari – ha confessato Valeri che era accompagnato dal figlioletto Tommaso – conta molto il tempo che trascorri a casa, che deve essere di qualità. Non ho dei riti scaramantici prima della gara, non servono.

Ascolto molta musica e quando sento un brano degli U2 ripenso a una domenica del 1997 quando, con la mia vecchia utilitaria, affrontavo le salite della strada che conduce a Amatrice per andare a arbitrare. Ricordare sempre da dove sei venuto – ha concluso – ti mette una grande forza addosso e allora nessuno ti ferma più”.

Assieme a Valeri, sono giunti a Viterbo altri due graditi ospiti, i mentor regionali Antonio Di Blasio e Odoardo Marcellini, che hanno ringraziato il collega internazionale. Erano presenti alla riunione Ennio Mariani, in rappresentanza del presidente del comitato regionale arbitri Luca Palanca, il membro della commissione nazionale di disciplina Paolo Stavagna e il consigliere nazionale Umberto Carbonari. Quest’ultimo ha tenuto un vibrato discorso, sottolineando le parole di Valeri e elogiando il collega per la trasparenza e la preparazione dimostrate.

”Un grazie di cuore a Paolo Valeri – ha detto il presidente dell’Aia viterbese, Luigi Gasbarri – la sua è stata una riunione tecnica e allo stesso tempo una lezione di vita per i colleghi più giovani”.

Alla riunione ha assistito il sindaco di Viterbo Giovanni Maria Arena, che ha consegnato a Valeri un oggetto ricordo della città e lo ha invitato a assistere al prossimo trasporto della macchina di Santa Rosa.

Aia, associazione italiana arbitri, sezione di Viterbo

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