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”Non torno a casa, in Uk ho un lavoro a tempo indeterminato e stipendio doppio”

La storia dell'infermiera viterbese Giulia Cappetti, a soli 25 anni già charge nurse

VITERBO – ”Non ci penso proprio a tornare in Italia, in Inghilterra ho un lavoro con contratto a tempo indeterminato. Qui stipendio doppio e promozione”. Così l’infermiera viterbese Giulia Cappetti racconta a Il Fatto Quotidiano la sua ”fuga” perché: ”se fossi rimasta avrei fatto come tanti altri miei colleghi, sarei stata una precaria a vita oppure avrei mollato la professione e aperto un negozio”.

Invece oggi Giulia, a soli 25 anni, impiegata presso il Queen Medical Centre di Nottingham ha già raggiunto la qualifica di charge nurse, cioè quella di infermiere-capo: ”In Italia sarebbe stato impossibile, prima di arrivare a un ruolo manageriale passano almeno vent’anni”.

L’occasione per l’infermiera viterbese, come riporta Il Fatto Quotidiano, è arrivata nel 2015. ”Dopo la laurea in Scienze infermieristiche avrò mandato trenta curricola, forse di più. Mai nessuna risposta, positiva o negativa – racconta Giulia -. Nemmeno un ‘grazie, le faremo sapere’. Poi ho visto su Facebook l’annuncio di un’agenzia che selezionava personale sanitario in Inghilterra e in Germania e ho provato a mandare il curriculum anche lì. Nemmeno un’ora dopo squilla il telefono: è un colloquio di lavoro. Mi sembrava troppo bello per essere vero: ho anche pensato a una truffa, e invece era tutto serissimo”.

Nonostante la sempre più preoccupante carenza di personale negli ospedali ”in Italia non si assume. Oppure si resta precari per anni – aggiunge -, nonostante mille master e mille specializzazioni. Io ho avuto l’indeterminato praticamente subito, con tutte le tutele”.

Tornare in Italia mi mette tristezza – conclude -, non è cambiato niente rispetto a quando sono partita, molta crisi, poco lavoro, tanti amici disoccupati. E penso: se fossi rimasta, che fine avrei fatto?”.

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