25042024Headline:

Serie A, la crescita è solo illusione? La tre giorni europea fa riflettere

Batosta pesantissima. Tra Champions ed Europa League, i verdetti dei gironi non hanno soddisfatto quasi nessuno. Chi, delle nostre squadre impegnate, non era in bilico, è riuscita ad uscire a testa bassa dal campo. Le prime 5 giornate europee avevano evidenziato una crescita generale, con le compagini italiane pronte a giocarsela a viso aperto contro tutti. Il calciomercato aveva elevato tutto il campionato, grazie ad un acquisto mediatico come CR7. Il 2018, però, termina con un verdetto amarissimo. 3 eliminate, 2 sole squadre in Champions.

Capitolo Juventus L’obiettivo è chiaro e non c’è nessun bianconero che nasconda le ambizioni: vincere la Champions. Il cammino nella competizione non è mai facile. Anche se la vecchia signora è presente nel lotto delle favorite, la strada è lunga e tutto può succedere. In un girone abbordabile, i bianconeri sono passati come primi e fin qui nulla di strano. La sconfitta contro lo United poteva starci, ma è lo Young Boys a far riflettere. L’ultimo insuccesso è stato indolore ma solo per una questione di fortuna. La dea bendata ha sorriso ai torinesi e il primo posto, con lo scivolone degli inglesi, non è andato perso. Non sempre, però, ci si potrà appellare alla buona sorte. In Europa serve imporsi anche nel gioco, oltre che nel cinismo di sfruttare le poche occasioni che capitano. La sconfitta servirà di lezione per una squadra che non dovrà mai abbassare la guardia.

champions league

Napoli e Inter, che rimpianto Se solo la fortuna avesse strizzato l’occhio alle italiane. Esclusa l’ultima serata, partenopei e milanesi sono state le due compagini nostrane che hanno fatto emozionare maggiormente il Bel Paese durane i gironi. Sfortunate nel sorteggio e sorte avversa anche alla fine. Entrambe le compagini meritavano il passaggio di un turno, non scontato e quindi un obiettivo, sì, mancabile, ma il rammarico resta. Nulla in meno rispetto a Tottenham e Liverpool, ma il calcio a volte è così: ti arriva un gancio destro quando meno te l’aspetti e il k.o. è inevitabile. Archiviata la delusione, Spalletti e Ancelotti dovranno e potranno lottare senza problemi per vincere una competizione che non va sottovalutata come l’Europa League.

Milan, ma davvero? Assurdo ed impronosticabile. I rossoneri sono fuori dall’Europa e il senso non c’è. Con quasi tre risultati a disposizione e una squadra avversaria inferiore sulla carta, l’epilogo sembrava già scritto. Il Milan doveva soltanto, si fa per dire, dare prova di avere un carattere ed una mentalità da grande squadre. Errori arbitrali e clima ostile hanno poco a che fare. Gattuso ha ragione, questa squadra ha meritato di uscire. Il quarto posto è lì, ma oscilla come non mai. Serve rimettere tutto in discussione.

Lazio da rivedere. Sottotono e vittoria buttata al vento. La Lazio non corre forte in campionato e in Europa League s’è accontentata. I gironi sono archiviati da tempo, ma contro l’EintrachtFrancoforte serviva una prova scaccia crisi, ora sempre più pressante intorno a Immobile e compagni.

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