Un iniziale piccolo diverbio all’ingresso di una nota discoteca viterbese, finito poi con l’arrivo dei sanitari del 118 e le luci di una volante dei carabinieri a fare da sfondo a quello che fino a quel momento era sembrato un semplice e tranquillo sabato sera.
”Stavamo in fila alla cassa per entrare – ha raccontato in aula G.M. – quando all’improvviso mi è arrivato uno spintone da dietro. Ho lasciato correre, ma poi più e più volte durante la serata quel ragazzo mi ha dato fastidio”.
”Ha cercato proprio di provocarlo”, gli ha fatto eco una ragazza con la quale era in discoteca la sera del 19 ottobre del 2014. ”Poi all’uscita lo ha atterrato con un pugno in faccia”. E una volta a terra, ‘’gli ha tirato un calcio in faccia’’, ha spiegato il capo della sicurezza del locale.
Ora per quell’aggressione che è costata alla giovane vittima oltre un mese di cure, un suo coetaneo è finito alla sbarra per lesioni.
Difeso dall’avvocato Luigi Mancini, avrebbe colpito il ragazzo talmente tanto forte al volto che in un attimo si sarebbe ”gonfiato fino a perdere i tratti somatici, era irriconoscibile. Mi sono spaventato e ho chiamato ambulanza e carabinieri”, ha concluso il capo della sicurezza, chiamato in aula come testimone di fronte al giudice Silvia Mattei.
Si tornerà in aula a luglio.