19032024Headline:

”Vai piano con la macchina che c’è un bimbo” e viene preso a bastonate in testa

Vittima dell'aggressione un giovane del '93, alla sbarra un suo coetaneo

Un commento appena sussurrato ad un coetaneo fuori da una tabaccheria di Farnese, sarebbe alla base della brutale aggressione ai danni di P.C., classe 1993 nei giardini comunali del paese.

”Vai piano con la macchina, che c’è un bambino” avrebbe detto il giovane ad un suo ex compagno di scuola alla guida di una vecchia Fiat Panda blu. Non immaginando certo che, per quelle parole, l’indomani sera sarebbe finito in ospedale.

”Mi ha visto ai giardinetti di Farnese, ha parcheggiato l’auto e poi mi è venuto incontro – ha spiegato in aula la vittima – aveva un lungo bastone di legno in mano e mi ha colpito più volte. Alle gambe e al volto: sono finito in ospedale per le ferite sullo zigomo e sul sopracciglio destro. Mentre mi picchiava ripeteva che non si deve parlare alle spalle e che le cose vanno dette in faccia. Al momento non avevo nemmeno capito che ce l’avesse con me per avergli detto di rallentare…”.

Denunciato immediatamente, il 28 gennaio del 2016, ora si trova alla sbarra con l’accusa di lesioni. Anche se i testimoni del presunto aggressore, D.T., sarebbero pronti a difenderlo: ”Aveva sì un bastone in mano quando si è avvicinato a P., ma poi è stato lui ad avere la peggio: disarmato e immobilizzato, è stato preso per i capelli e sbattuto addosso ad un muretto. È finito a terra, ripetutamente colpito”.

Da aggressore a vittima, dunque, secondo la versione dei due ragazzi chiamati a testimoniare, ieri mattina, di fronte al giudice Giacomo Autizi. Ed è stato proprio lui, alla luce dei racconti così discordanti con la denuncia presentata dalla vittima, ad integrare la lista dei testimoni del pm. A fine giugno saranno sentiti gli amici di P.C. per fare chiarezza sui fatti.

 

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