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”Insieme per legalità e sicurezza”

I giovani della scuola Primaria di Montalto di Castro e Pescia Romana affrontano il tema del rispetto delle regole

Conoscere e sperimentare molteplici forme di “Legalità e sicurezza”. E’ stata questa l’esperienza vissuta da tutti gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale di Montalto di Castro nell’ambito del Progetto omonimo, proposto per il secondo anno consecutivo dalla Dirigente Grazia Olimpieri e dalle insegnanti Cinzia Bocci, Bruna Mariani e Isabella Giannuzzi. Due settimane (dal 18 al 29 marzo) ricche di iniziative e di appuntamenti, per affrontare un tema complesso come quello del rispetto delle regole, che hanno coinvolto alunni, operatori scolastici, operatori sociali, rappresentanti di enti pubblici e genitori, nel tentativo di creare una rete di interventi il più possibile efficace ed efficiente.

Alla Scuola primaria gli alunni sono stati i protagonisti di varie attività proposte da Capitaneria di Porto, Polizia Municipale, Polizia di Stato, Protezione Civile, associazione genitori “La Combriccola dei Pargoli”, Associazione “Quote Merito” e realizzate grazie al supporto dell’Amministrazione comunale: il gioco del Tappeto Stradale per un primo approccio alle regole basilari di educazione stradale, rivolto agli alunni delle classi prime; l’incontro con il personaggio interattivo di “Civilino” per acquisire norme di comportamento in caso di incendio, per i bambini delle classi seconde; simulazione di operazioni di salvataggio in mare e un vademecum per la sicurezza marittima, per gli studenti delle classi terze; norme di comportamento per gli utenti della strada (autisti, passeggeri, ciclisti e pedoni), destinato agli alunni delle classi quarte; uno spettacolo teatrale “Metti via quel cellulare” ed un incontro con la dott.ssa Arcangela Galluzzo per gli studenti dell’ultimo anno della scuola primaria.

Ogni classe e, nello specifico ogni alunno, ha fatto propri i messaggi e gli insegnamenti derivati da questi incontri ed ognuno ha potuto elaborare un concetto personale di legalità, attraverso la successiva riflessione in classe con gli insegnanti. E’ vero che la legalità e la sicurezza si identificano principalmente con il rispetto delle regole, necessarie per una migliore convivenza democratica ed una maggiore sicurezza civile e sociale; ma la frase, scritta da una mia alunna in un componimento relativo all’esperienza con la Capitaneria di porto, “Io da grande voglio essere un soccorritore in mare, perché loro sono degli eroi e salvano le vite umane”, mi ha colpita positivamente ed ho pensato: “Accidenti! Allora non è vero che questi nostri alunni sono insensibili, superficiali, vuoti, come spesso ci vengono descritti. Non è vero che tutto gli scivola addosso, che non recepiscono i nostri messaggi e che pensano soltanto a diventare “influencer” su Instagram, o “tronisti”… e che tendono a scegliere le vie più facili per il successo e la realizzazione personale!” Certo, nove anni sono pochi per poter scegliere il futuro e, sicuramente, questa bambina cambierà idea centomila volte ma…

E qui mi riallaccio al discorso della dott.ssa Galluzzo nella conferenza di venerdì 29 marzo “La costruzione di una personalità sicura come garanzia per il futuro”, trovandomi pienamente d’accordo  con il suo messaggio: dobbiamo offrire ai nostri ragazzi modelli positivi a cui possano ispirarsi, modelli di persone che agiscono per il bene comune sacrificando la propria vita, modelli di persone che hanno raggiunto una certa posizione personale e lavorativa con il sacrificio, la fatica, la rinuncia e, a volte, con la frustrazione; modelli di persone che hanno saputo dire no di fronte a semplificazioni e a scorciatoie, che eppure promettevano un traguardo immediato e un benessere facile; modelli di persone che sono state premiate per il loro merito e la lorocompetenza.

Dobbiamo offrire possibilità di scelta! E possiamo farlo promuovendo la cultura e l’istruzione, che sono potenti mezzi per formare menti critiche e coscienze libere, cittadini che sappiano dire no all’approssimazione, no alla superficialità, no al pressapochismo e fare scelte svincolate da ogni condizionamento.

Ricordo ancora le parole del mio professore di lettere della scuola media, che in classe ripeteva spesso “L’uomo più sa e più è libero”.

Quanta verità in quelle parole che, a mano a mano che crescevo, acquisivano sempre più significato! Per questo tutti noi che, a vario titolo, siamo impegnati nella formazione e nell’educazione dei ragazzi (insegnanti, genitori, allenatori sportivi, istruttori…) abbiamo l’obbligo e il dovere di porci come modelli da imitare e dovremmo essere in grado di fornire modelli di “bellezza” in cui ritrovare sempre ideali, motivazioni ed àncore di salvezza a cui ricorrere nei vari momenti della vita, anche quelli difficili.

Dunque, modelli positivi e bellezza per la legalità, perché chi è circondato dalla bellezza è sicuramente meno predisposto all’illegalità, a compiere azioni che possano ledere il bello e a demolire i valori civili  che ci consentono di poter godere della libertà e di divertirci. Capita spesso, come ci riportano i fatti di cronaca, di vedere situazioni di divertimento collettivo degenerare in tragedie (stadi, discoteche, concerti…) proprio perché viene meno il rispetto della legalità e delle norme di sicurezza.

Allora ognuno di noi deve impegnarsi, senza uso del condizionale, affinché il bello prevalga e resti sempre tale. Un canto Navajo recita: “…Voglio muovermi nella bellezza e nell’armonia. La bellezza e l’armonia siano davanti a me. La bellezza e l’armonia siano dietro di me. La bellezza e l’armonia siano sotto di me. La bellezza e l’armonia siano sopra di me.

Che la bellezza e l’armonia siano ovunque, sul mio cammino. Nella bellezza e nell’armonia tutto si compie.”

Mi piace pensare, allora, che tutte le persone, me compresa, che hanno preso parte alle iniziative del progetto, abbiano fatto un piccolo passo in direzione della bellezza e che qualcosa di bello oggi ci arricchisca, umanamente e professionalmente.

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