Si fa nominare erede universale dall’anziana paziente e fa intestare alla figlia una polizza vita da 40mila euro, medico alla sbarra con l’accusa di circonvenzione di incapace. Secondo l’ipotesi della procura il dottore avrebbe approfittato delle precarie condizioni di salute dell’80enne per farsi intestare una villetta a Canale Monterano.
”Rosa soffriva di solitudine, specialmente dopo la morte del marito – hanno spiegato alcuni vicini di casa chiamati dalla difesa a testimoniare in aula – non aveva grandi rapporti con la famiglia. Era lei stessa a dirlo, per questo approfittava della vicinanza del medico per stare un po’ in compagnia”.
Pomeriggi trascorsi a casa di quest’ultimo, in cui la Procura individuerebbe i tentativi del dottore di ”ingraziarsi” l’anziana signora. Ed ereditarne i beni.
”Era molto ricca – hanno proseguito – non badava a spese, ma faceva anche molta beneficienza. Aiutava gli altri ogni volta che ce n’era bisogno”.
E sono gli stessi vicini di casa a difendere la posizione dell’imputato: ”Ogni volta che stavano insieme erano sereni e tranquilli – ha sottolineato la collaboratrice domestica del medico – da oltre venti anni frequento quella casa e conoscevo bene la signora Rosa: quando stava con lui non era spaventata, non mostrava segni di turbamento, né di confusione. Era lei stessa ad andare a trovarlo quasi tutti i pomeriggi. Era il suo modo per combattere la solitudine”.
Eppure per l’accusa, proprio approfittando di questa condizione e della quasi totale assenza dei famigliari dell’80enne, il dottore si sarebbe fatto nominare erede universale con un testamento olografo a suo favore che risale al 2012.
Morta nel 2013, a costituirsi parte civile in suo nome la sorella Anita, 86enne.