29032024Headline:

Da Fiumicino a Bruxelles, voli low cost per i carichi di cocaina in Belgio

Brevi, ma numerosissime, le trasferte della banda sgominata dai carabinieri

Nessuna compagnia di bandiera, nessun volo di linea. Per le trasferte in Belgio, la banda italo-albanese sgominata all’alba di giovedì scorso dai Carabinieri e dalla Dda di Roma, avrebbe sfruttato voli low cost: biglietti a basso costo per arrivare a Bruxelles e fare carichi di cocaina da spacciare poi nella provincia di Viterbo.

Brevi, ma numerosissime le trasferte che i vertici della banda avrebbero effettuato, soprattutto nella primavera e nell’estate del 2016. Partenza da Fiumicino e rientro in Italia pochi giorni più tardi: secondo gli inquirenti sarebbero stati Bledar Shtembari, Renato Hasa e Julian Tare a compiere questi frequenti viaggi all’estero ”attuando una vera e propria turnazione”.

”I tre si spostano principalmente in Belgio dove effettuano gli acquisti e organizzano le importazioni di droga” e poi tornano in Italia ”per continuare a spacciare, avendo così una gestione diretta del flusso di droga” spiega il gip Vilma Passamonti, nell’ordinanza di custodia cautelare a loro carico.

Considerati i ”promotori e gli organizzatori del sodalizio criminale’’ sono finiti in manette giovedì scorso assieme ad altre nove persone: Erion Collaku, Fatjan Sopi, Mario Kelmendi e Armand Cuni, mentre ai domiciliari Angelica Cazzato, Rudenc Medolli, Massimiliano Petrucci e Nehat Sekjirov. Per Domenico Pennacchietti, invece, è arrivato l’alleggerimento della custodia con l’obbligo di firma.

Secondo gli inquirenti la banda avrebbe gestito lo spaccio nelle principali piazze di Viterbo e comuni limitrofi, utilizzando una fitta rete di pusher sotto di sé: intermediari che acquistavano da loro e rivendevano a terzi in base ad un’organizzazione e divisione di ruoli ben precise. Consapevoli di dove e con chi interfacciarsi, come sottolinea il gip nelle oltre 90 pagine di ordinanza: ”E’ stata accertata l’esistenza di specifichi luoghi di incontro degli associati per lo spaccio, quale il locale Star Night a Viterbo e la discoteca Due Cigni a Canepina, nonché di un giro stabile di consegne di droga a domicilio”. Ma non solo. Gli associati avrebbero avuto disponibilità di luoghi in aperta campagna dove nascondere al meglio le decine e decine di dosi di cocaina: tagliate e imbustate, le avrebbero nascoste all’interno di barattoli con del riso e poi sotterrate.

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