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Geotermia e i rischi per il lago di Bolsena, segnalazione a Bruxelles

Piero Bruni: ''Impianti incompatibili con il nostro sottosuolo. I Comuni siano lungimiranti''

Geotermia, segnalati alla Commissione Ambiente europea i rischi che progetti di questo tipo causerebbero al lago di Bolsena. Ad annunciarlo Piero Pruni, presidente dell’associazione che porta il nome del bacino lacustre, dopo la seduta del Consiglio comunale di Montefiascone che si è svolta nei giorni scorsi. Assemblea durante la quale si è parlato, fra tanti argomenti, anche di questo.

“L’impianto di Castel Giorgio – spiega il presidente dell’associazione Lago di Bolsena – assieme a quello limitrofo di Torre Alfina prevedono un totale di ben 18 pozzi profondi da 1000 a 2300 metri.Se fosse definitivamente autorizzato anche uno solo di questi due impianti, si aprirebbe la strada a tantissimi altrie, fatte le proporzioni fra la piccola area occupata dai due impianti e tutte le altre aree richieste per la ricerca, è facilmente prevedibile che nei prossimi anni avremmo alcune centinaia di pozzi attorno al lago. La maggioranza degli impianti sarebbe del tipo flash come quelli dell’Amiata, o come quello allo studio Nuova Latera, che emettono in atmosfera sostanze dannose per i cittadini e per il clima”.

Secondo Bruni, ”tutti i tipi di impianti geotermici attualmente esistenti sono incompatibili con la geologia del nostro sottosuolo: movimentano grandi quantitativi di acque sotterranee con il conseguente pericolo di inquinare con fluidi cancerogeni la falda acquifera,della quale il lago è la parte emergente, oltre a consumare acqua buona che scarseggia. Aumenterebbero inoltre il rischio sismico. Sarebbe la fine del Sic Lago di Bolsena e del suo bacino. Ne consegue che i danni provocati dai due impianti non vanno considerati a sé stanti, ma valutati nell’ottica di un lungimirante quadro d’insieme tenendo conto degli sviluppi successivi. Le Amministrazioni debbono fare una valutazione strategica globale sul destino del lago e del suo bacino”.

”Abbiamo segnalato il problema anche alla Commissione Ambiente europea essendo il lago tutelato dalla normativa Natura 2000. L’eventuale autorizzazione dell’impianto di Castel Giorgio pone il nostro comprensorio lacustre al bivio fra bio distretto e colonia geotermica. Contiamo sulla saggezza delle Amministrazioni comunali: maggioranza e opposizione”, conclude Bruni.

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