25042024Headline:

”Attendibili i loro racconti: le presunte vittime non sono state suggestionate”

Palpeggiate e molestate negli androni dei palazzi, chiuso l'incidente probatorio. Il 30enne pakistano ancora in carcere

VITERBO – ”I loro racconti sono tutti attendibili: le giovani non sono state suggestionate in alcun modo”.

Avrebbero detto la verità, dunque, senza alcuna alterazione, le sei presunte vittime di palpeggiamenti e molestie da parte di un 30enne pakistano finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale.

A dirlo è la psicologa che, nei mesi scorsi, le ha incontrate analizzandone i racconti, e che ieri ha depositato in procura la sua relazione finale.

”Quanto raccontato al giudice in fase di incidente probatorio è attendibile”, ha concluso l’esperta.

Le ragazzine, di età compresa tra i 10 e 16 anni, l’estate scorsa sarebbero state avvicinate negli androni dei loro palazzi da uno sconosciuto che avrebbe tentato con loro degli approcci sessuali. In uno dei casi, l’uomo avrebbe anche tentato di baciare la ragazza e di abbassarle i pantaloni.

Stando alla loro descrizione, il responsabile sarebbe il 30enne di origine pakistana arrestato per la prima volta a giugno e poi rimesso in libertà, una manciata di giorni dopo, non essendo stato riconosciuto dalle prime presunte quattro vittime. Per lui si sono riaperte le porte del carcere il successivo 25 ottobre, a seguito della denuncia di altre due giovani.

Con la perizia della psicologa, depositata ieri mattina, si è definitivamente chiuso l’incidente probatorio: tutti gli atti a carico del 30enne, difeso dagli avvocati Marina Bernini e Samuele De Santis, sono stati restituiti al pubblico ministero. Con ogni probabilità il pubblico ministero chiederà il giudizio immediato

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