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Minacciata di morte e scaraventata giù dal treno per un debito di droga del figlio

Aggressori alla sbarra per lesioni aggravate, estorsione e stalking

CIVITA CASTELLANA – Madre e figlio picchiati e minacciati di morte per un debito di droga mai pagato: in tre finiscono alla sbarra per estorsione, stalking e lesioni aggravate.

Due uomini e una ragazza di origini americane che, a cavallo tra il 2016 e il 2017, non avrebbero perso occasione di ”ricordare” ad un 26enne di Civita Castellana e a sua madre, oggi 56enne, di saldare l’acquisto di una partita di hashish dal valore di circa 180 euro. Minacce e aggressioni sarebbero state all’ordine del giorno.

”Il periodo più cupo della mia vita”, aveva commentato il 26enne all’udienza di febbraio di fronte al collegio del tribunale viterbese. ”Mi presero anche il telefono, con la promessa di restituirlo a sebito saldato”. ”Il primo luglio del 2016 stavo andando a Roma in autobus. Sono saliti anche loro, si sono avvicinati e hanno iniziato a prendermi a sberle, tirandomi la birra addosso. Ho chiesto all’autista di fermare il mezzo: volevo scendere a tutti i costi. Mentre ero sulle scale dell’autobus mi hanno preso a calci e pugni. Un’altra volta hanno tentato di investirmi con uno scooter sotto casa di mia nonna. Per fortuna sono riuscito a nascondermi nel suo appartamento. Se non fossero arrivati i carabinieri, avrebbero sfondato il portone”’ aveva raccontato il giovane, parte civile nel processo insieme alla madre, che neppure sarebbe stata risparmiata dai tre.

”La donna venne in caserma a denunciare un’aggressione avvenuta il 4 aprile del 2017 sulla linea ferroviaria Roma Nord – ha spiegato ieri mattina un militare della stazione di Civita Castellana – quel giorno era stata avvicinata, minacciata e scaraventata giù dal vagone del treno alla fermata”. Un’aggressione che le costò la rottura del dito del piede e 30 giorni di prognosi.

”Mi avrebbero ucciso se mio figlio non avesse dato loro i soldi che volevano” aveva raccontato ai giudici la donna a febbraio.

”I suoi racconti coincidono perfettamente con i filmati di videosorveglianza della stazione di quel giorno – ha concluso il carabiniere – nonostante la risoluzione delle immagini non sia altissima, la donna ha riconosciuto i suoi aggressori, dal momento che li conosce bene: uno l’ha minacciata di morte, l’altro l’ha scaraventata giù dal treno”.

La prossima udienza a carico dei tre è fissata per il 6 ottobre.

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