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Come la pandemia sta cambiando l’uso del web

La crisi come periodo di transizione, un momento storico di passaggio che potrebbe essere ricordato come spartiacque tra ciò che c’è stato prima e quello che verrà dopo. In mezzo, a fare da arbitro, il web e le tecnologie digitali, scoperte (o in alcuni casi, riscoperte) durante il lock down quando tutto ciò che transita sul web è assurto ad un livello elevato.
Ecco allora perché si può dire che la pandemia sta cambiando radicalmente il modo di vivere generando una nuova consapevolezza nei cittadini, sempre più educati all’uso di tecnologie di ultima generazione per necessità, dato che gran parte delle attività che un tempo si potevano portare avanti offline, nella vita reale direbbe qualcuno, oggi sono state demandate al web.

Le attività più frequenti sul web
Forse una delle poche note positive, se così si può dire, del Coronavirus, dato che la pandemia sta facendo crollare alcuni tabu o limitazioni che molti avevano, come l’idiosincrasia per il multimediale o il rifiuto per le tecnologie più recenti. Quali sono le azioni di carattere quotidiano e le attività più frequenti in rete?

Il dominio delle multinazionali: secondo una recente ricerca effettuata da Panda Security, in rete si assisterebbe ad una sorta di oligopolio delle grandi multinazionali, da intendersi come Facebook e Google, le ‘piazze’ virtuali all’interno delle quali si concentra il 75% circa del tempo passato in rete dai cittadini del nostro paese. Un ricorso massiccio che vede negli smartphone lo strumento sempre più utilizzato.
Il caso di Poste ID: particolare è poi il caso di Poste ID, ovvero l’app dell’identità digitale di Poste Italiane che permette di avere accesso in modo sicuro e controllato a tutti i servizi bancari del gruppo. Nel 2020, l’anno della pandemia, in Italia si è registrata una crescita enorme di traffico dettato da una sempre maggiore consapevolezza dell’utilizzo del cosiddetto mobile banking.
Mobile Banking ed investing: e proprio il mobile banking è uno dei piatti forti di questi ultimi mesi. Anche chi non aveva un home banking ha dovuto correre ai ripari ed aprirne uno così da poter effettuare da pc (o anche da smpartphone) le operazioni basilari. C’è anche chi si lancia nel campo dell’investing, quindi investimento tramite la rete, soprattutto su prodotti di ultima generazione (come nel caso delle criptovalute); e chi unisce le due cose, come nel caso di chi decide di investire e di acquistare Bitcoin tramite la banca.

Ci sarebbero poi tante altre voci delle quali parlare, come ad esempio tutto il mondo degli acquisti in rete che è esploso, andando a mettere da parte la diffidenza degli italiani per questo genere di shopping; il tutto corroborato dal miglioramento delle tecnologie dei siti, che consentono oggi di navigare in sicurezza e di portare a termine acquisti su siti con certificati Ssl, quindi con transazioni sostanzialmente sicure e controllate.

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