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Mercato cannabis, uno dei più in crescita in previsione futura

Dopo una lunga fase di incertezza anche il nostro Paese ha dato il via libera al mercato della cannabis, non senza polemiche e dubbi interpretativi. Proibita sino a qualche anno fa, la sua legalizzazione con contenuto minimo di Thc potrebbe consentire all’Italia di recuperare rapidamente il terreno perduto negli anni passati rispetto ad altri mercati, a partire da quelli del Nord America, dove il giro di affari viaggia su livelli miliardari.

Non solo la cannabis light
Quando si parla di cannabis, si pensa erroneamente a quella light, ovvero la terapeutica. Una valutazione fuorviante, in quanto il grosso degli affari viene dall’indotto, come testimoniato dalla società londinese Prohibition Partners, secondo la quale, considerando tutti i possibili usi della cannabis, in Italia si potrebbe dare vita ad un mercato in grado di macinare utili tra i 7,5 e i 30 miliardi nel corso del prossimo decennio.

Dove può essere usata la canapa?
A spiegare meglio la valutazione sul possibile giro di affari legato alla cannabis è Canapar, azienda nata in Sicilia nel 2018 e finanziata con 17 milioni di euro da una cordata di investitori canadesi guidata da Canopy Rivers, la maggiore venture capital del settore a livello mondiale, quotata al Toronto Stock Exchange. È il CEO di Canapar, Sergio Martines, a ricordare come oltre alla canapa light occorra prendere in considerazione un lungo elenco di utilizzi industriali, quali quelli nella cosmetica, nella bioedilizia, nel settore alimentare e nel tessile.

L’aumento delle superfici coltivate
Pochi sanno che nel corso degli anni ’40 il nostro Paese era il secondo produttore mondiale di canapa, dopo l’Unione Sovietica, grazie a 100mila ettari coltivati. Un ruolo abbandonato nei decenni successivi, a causa soprattutto del collegamento con la produzione di stupefacenti.
Nel corso degli ultimi cinque anni si è verificata una notevole inversione di tendenza che ha portato il totale delle superfici coltivate da 400 a 4mila ettari.
Con l’emendamento alla manovra economica che andrà finalmente a indicare con precisione, dopo alcuni anni in cui ha regnato confusione, i criteri per la commercializzazione, questa tendenza potrebbe essere anche rafforzata aprendo, di conseguenza, nuove prospettive per gli investimenti.

La bolla finanziaria
La cannabis, peraltro, è diventata protagonista anche in Borsa al punto da generare una bolla, scoppiata proprio di recente, che ha affondato gran parte dei titoli che avevano calamitato l’attenzione degli investitori in precedenza. Si parla di azioni cannabis, un mondo vasto sul quale in molti si stanno orientando.
Un po’ un terreno minato nel quale sono attive tante realtà e la cui bolla speculativa esplosa ha, per assurdo, portato anche giovamenti come una chiarificazione del quadro di riferimento, lasciando campo libero alle aziende serie che potrebbero approfittare nei prossimi anni dei margini di crescita stimati su cifre molto alte: secondo diversi analisti il settore della cannabis è uno di quelli che, nel medio termine, prospetta maggiori possibilità di crescita.

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